Una selezione di 3075 pediatri italiani e stranieri, tre mesi fa, ha pubblicato una lista delle spiagge più adatte ai bambini, tra cui figura quella di Cavallino Treporti, ossia proprio quella in cui il piccolo Carlo, di soli sei anni, è annegato lunedì. Dalla sua vi è il fatto di essere una spiaggia comoda, con spazio a sufficienza tra gli ombrelloni per consentire ai bimbi di giocare liberamente, il mare è pulito, accogliente, calmo e l’acqua non diventa subito alta.
William Dalla Francesca Damiani, titolare di Turismo srl – Wela, la società che dà lavoro alle centinaia di bagnini del litorale veneziano e che due anni fa ha fondato, con la collaborazione del Comune di Cavallino Treporti, ha dichiarato: “Nonostante la tragedia avvenuta a Cavallino, il litorale veneto in generale, ma parlo soprattutto di quello veneziano, è sicuramente il posto più tranquillo e sicuro dove portare i bambini”.
L’esperto è certo che tutto sia stato eseguito alla perfezione. La mattina era stata issata la bandiera rossa per via del vento forte da nord est che stava calando nel pomeriggio e rossa non significa divieto di balneazione, pur precisando che le condizioni non sono favorevoli o che in quel momento i bagnini sono impegnati in un soccorso, la gialla dice che le condizioni meteo sono in peggioramento, e quella verde indica una situazione di tranquillità .
L’esperto ha precisato che nella nostra parte di mare Adriatico difficilmente si creano vortici o correnti particolarmente forti, può capitare che vicino alle dighe ci siano risacche, o delle buche nella sabbia, ma non sono mai particolarmente profonde – In caso di individuazione di avvallamenti più pericolosi , si mettono delle boe gialle per dare indicazione ai bagnanti, i soccorsi ci sono, il personale è lì apposta per intervenire in caso di pericolo,
Lo scorso ci sono state 100 segnalazioni e sette persone decedute, con interventi in mare soprattutto a luglio, seguiti da agosto, giugno e settembre. Quasi sempre le situazioni di pericolo si verificano nel pomeriggio, e per la maggior parte delle volte le persone chiedono aiuto perché temono di annegare o perché hanno degli svenimenti o perché si sono ferite.