Benigni contro Meloni: "Italia Paese libero, tu sei solo.. (2 / 2)

Nel corso delle celebrazioni per l’anniversario del Manifesto di Ventotene, a sorprendere pubblico e istituzioni è stato Roberto Benigni, protagonista di un intervento che ha mescolato ironia pungente e profonde riflessioni civili.

L’attore e regista premio Oscar ha scelto di ricordare il valore storico del testo scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, punto di partenza ideale del progetto europeo, ma lo ha fatto lanciando frecciate non troppo velate all’indirizzo del governo e, in particolare, della presidente del Consiglio.

Con il suo inconfondibile stile, Benigni ha esordito scherzando: «Fortuna che vivo in un Paese che permette la libertà di parola, altrimenti per questo spettacolo mi manderebbero su Sant’Elena». Una battuta che ha strappato risate, ma che ha anche fissato il tono del suo intervento: una difesa appassionata dei principi liberali e democratici incarnati dall’Unione Europea.

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Parole che si inseriscono nel dibattito alimentato in questi giorni dalle posizioni più fredde – se non scettiche – espresse dall’esecutivo italiano nei confronti dell’integrazione comunitaria. Con evidente intento polemico, l’artista ha richiamato l’attenzione sul senso originario del Manifesto di Ventotene, concepito per superare i nazionalismi. In un passaggio dal tono più serio, Benigni ha ammonito: «I nazionalismi sono la causa primaria di conflitti e divisioni. Chi oggi li alimenta dimentica che proprio Ventotene ci ha insegnato a guardare oltre i confini, per costruire una pace duratura».

Una dichiarazione dal forte impatto politico, accolta con un lungo applauso da parte del pubblico presente. In un Paese in cui spesso si chiede agli artisti di “non fare politica”, Benigni dimostra ancora una volta come l’impegno civile possa convivere con l’ironia, offrendo spunti di riflessione non banali proprio nel momento in cui l’Europa si trova ad affrontare nuove sfide.