Hanno scosso milioni di italiani le immagini e i video amatoriali del bus precipitato nel Po, a Torino, il pomeriggio del 26 marzo . A guidarlo il conducente 64enne, Nicola Di Carlo molisano di Guglionesi, per il quale non è stato nulla da fare, in quanto è spirato nel trasporto a riva.
Una manovra a retromarcia, definita anomala dalla polizia stradale, poi il volo nelle acque del fiume, hanno strappato quest’uomo, all’affetto suoi cari. Sarà ora l’esame autoptico a chiarire la causa del decesso, se un malore, un urto, l’annegamento.
Peraltro, avrebbe potuto prendere una piega ancora peggiore, se si pensa che da li’ a poco, avrebbe dovuto prelevare una scolaresca in visita al museo Egizio. Nulla viene lasciato al caso ma tutto scandagliato nei minimi particolari.
Preziose sono le testimonianze dei testimoni oculari, graziati, in quanto avrebbero potuto, anche loro, finire sotto il mezzo, prima del volo rocambolesco nelle acque del Po, dove è stato recuperato dai vigili del fuoco, per essere posto sotto sequestro, in modo da consentire le indagini volte a ricostruire l’accaduto .
Uno di loro ha dichiarato di aver preso delle gocce e le sue parole sono molto importanti nell’ambito degli sviluppi del bus precipitato. Vediamo insieme cosa ha dichiarato, di preciso, nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che le sue brevi ma toccanti esternazioni, sono un colpo al cuore per tutti .