Aurora Ramazzotti: "Ecco perché non metto foto di Cesare sui social" (2 / 2)

Aurora Ramazzotti ha adottato una linea precisa riguardo alla vita privata del figlio Cesare, nato nel 2023. Fin dalla sua nascita, il volto del bambino non è mai stato mostrato chiaramente al pubblico. Le immagini che la giovane madre condivide ritraggono il piccolo esclusivamente di spalle, in controluce o attraverso scatti che ne preservano l’anonimato.

Questa scelta, tutt’altro che casuale, ha sollevato nel tempo alcune perplessità tra i follower, con critiche che la dipingono come eccessivamente cauta o persino misteriosa. A queste obiezioni, Ramazzotti ha replicato con determinazione, spiegando come la sua sia una decisione maturata per tutelare il bambino.

Informatevi su cosa possono fare i pedofili con le foto dei bambini”, ha dichiarato, portando l’attenzione su un pericolo concreto e spesso sottovalutato. Il riferimento di Aurora non è infondato. Autorità e organizzazioni per la tutela dell’infanzia mettono ripetutamente in guardia sui pericoli legati alla condivisione pubblica di foto di minori.

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Immagini apparentemente innocue possono, infatti, finire in circuiti digitali illegali, essere manipolate o utilizzate da malintenzionati. È in questo contesto che si inserisce il concetto di “sharenting responsabile”, che invita a una condivisione consapevole, bilanciando il desiderio di condividere momenti familiari con l’imperativo della sicurezza.

Per Ramazzotti, la maternità ha rappresentato un percorso di crescita che l’ha resa più riflessiva, anche nella gestione della sua identità digitale.  “Anche se viviamo in un mondo sempre connesso – ha spiegato – non tutto deve essere pubblico. Proteggere i nostri figli è una responsabilità, anche digitale”. Il suo comportamento si distingue così come un esempio di come l’amore per un figlio passi anche attraverso scelte meditate nell’universo online.