A volte, la notizia più grave non arriva con il fragore di un comunicato, ma si nasconde nella tranquillità della quotidianità. Nei pomeriggi assolati, l’odore di terra bagnata e il verde rassicurante dei nostri giardini o balconi sono il velo perfetto di una normalità indisturbata.
Tra le nostre piante, si cela un intero mondo normativo che, fino a ieri, non conoscevamo e non riguardava nessuno. Eppure, in quel silenzio domestico, alcune delle piante che abbiamo coltivato con cura, le più amate e diffuse, rischiano di trasformarsi in una trappola legale senza precedenti.
Non si tratta di una banale questione di giardinaggio o di un capriccio botanico. È l’Europa intera ad aver messo il suo sigillo su questo cambiamento, modificando le regole d’ingaggio del verde.La maggior parte delle persone, ignara di questa svolta, continua a prendersi cura di queste specie, credendole innocue e perfettamente legali. Ma l’ignoranza della legge, in questo caso specifico, non è un salvacondotto: è la premessa per un rischio finanziario che può colpire in maniera molto dura qualunque bilancio familiare.

Qual è, dunque, l’esatto costo di questa inaspettata distrazione? Il conto salatissimo che l’Unione è pronta a presentare a chi non si adegua immediatamente ha una cifra spaventosa, e si prepara a colpire duramente.
Qualcosa che nessuno si aspettava e che adesso è divenuta di dominio pubblico la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno quindi andiamo a vedere quali sono le piante che sono state vietate dall’Europa.