Assegno Unico, cambia tutto per la famiglie con figli a partire da Gennaio 2026 (2 / 2)

Tante novità bollono in pentola, per quanto riguarda le famiglie italiane e, prima di parlarvi di quelle relative all’Assegno unico, non possiamo omettere l’introduzione, da parte dell’Inps, del Portale della Genitorialità, un hub centralizzato che si pone come obiettivo quello di semplificare la gestione di tutte le pratiche familiari

È l’Inps a promuovere con forza questa iniziativa, creando un punto di riferimento unico e chiaro per tutti i genitori e le mamme lavoratrici nel panorama delle prestazioni sociali.Secondo quanto stabilito dall’Istituto, la nuova interfaccia sarà pienamente operativa già a partire dal mese di gennaio, affiancando l’erogazione dell’Assegno Unico 2026.

Nello scenario economico, gli aumenti previsti per l’Assegno in sé sono stati definiti in modo estremamente contenuto, quasi impercettibili nel bilancio di fine mese delle famiglie.Restano in vigore, sebbene aggiornate in minima parte, le soglie ISEE di riferimento, fondamentali per determinare l’importo effettivo. Nel 2026 la prima fascia ISEE, attualmente fissata a 17.227 euro,dovrebbe salire a 17.468 euro. Chi rientra in questa soglia riceverà l’importo massimo, chepasserà da 201 a 203,8 euro al mese per figlio. Anche le soglie successive verranno leggermente riallineate: la fascia per l’importo minimo si sposterà da 45.939 a 46.582 euro, con assegni che salirannoda 57,5 a circa 61 euro. Non si tratta di aumenti significativi, come è evidente, ma di un minimo aggiustamento dell’assegno in un contesto inflattivo che, pur rallentando, continua a erodere il potere d’acquisto delle famiglie.

La decisione sulla famiglia che vive nei boschi La decisione sulla famiglia che vive nei boschi

Vediamo, nella pratica, qualchesimulazione elaborata sui nuovi parametriche mostrano gli aumenti medi di euro per figlio. Con un ISEE di:18.100 euro, l’importo salirebbe da 196,5 a 200,3 euro (+3,8 euro);25.100 euro, da 161,4 a 165,4 euro (+4);35.100 euro, da 111,5 a 115,3 euro (+3,8);40.100 euro, da 86,2 a 90,2 euro (+4);oltre i 46.500 euro, l’importo minimo salirà da 57,2 a 58,3 euro.

Dopo le recenti riforme che hanno interessato misure come l’Assegno di inclusione e il Bonus mamme, l’attenzione si sposta dunque sul consolidamento digitale, un passo in avanti verso una gestione più snella del supporto alla genitorialità.