Ambulante ucciso, la madre del killer rompe il silenzio

Parla la madre dell'uomo che ha ucciso a colpi di stampella l'ambulante Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche, la donna ha rilasciato dichiarazioni molto importanti.

Ambulante ucciso, la madre del killer rompe il silenzio

In queste ore sta destando sconcerto in tutta Italia la notizia dell’uccisione di Alika Ogorchuwu, ambulante nigeriano di 41 anni massacrato a colpi di stampella e poi a mani nude da Filippo Ferlazzo in strada. Ferlazzo, 32 anni, è stato fermato subito dopo l’aggressione dalle forze dell’ordine: il fatto di cronaca si è verificato in pieno giorno a Civitanova. L’accaduto ha destato sgomento e sconcerto e adesso si chiede giustizia per una morte che, secondo molti, poteva essere evitata.

Le indagini sul caso sono ancora in corso ma sembra che il delitto sia maturato in seguito ad una discussione scoppiata tra l’ambulante e il Ferlazzo per futili motivi, forse per l’elemosina. All’improvviso il 32enne avrebbe preso una delle stampelle che Alika aveva con sè cominciandolo a colpire sotto gli occhi di numerosi passanti, alcuni dei quali hanno urlato al suo indirizzo, affermando che avrebbe potuto ammazzare il poveretto. Così poi è tristemente accaduto. Adesso a parlare sulle pagine di Fanpage è la madre di Ferlazzo, anch’essa distrutta dal dolore per quanto commesso dal figlio.

La madre, “sempre stato difficile”

Secondo l’avvocato che difende la famiglia dell’ambulante è anche colpa di chi si è girato dall’altra parte e non è intervenuto subito per calmare la furia di Ferlazzo. Come detto la madre del 32enne è anch’essa molto scossa dallo sconsiderato gesto commesso dal figlio, e ha voluto informare la stampa circa alcune circostanze. 

La signora ha dichiarato che il figlio è stato sempre un ragazzo difficile e ha avuto una infanzia molto travagliata. La madre è stata nominata dal Tribunale di Salerno come sua amministratrice di sostegno, in quanto il 32enne ha dovuto trascorrere del tempo in una comunità di recupero di Lecce a causa di problemi legati alla tossicodipendenza.

A Salerno gli era stato effettuato anche un Tso per sindrome bipolare con comportamenti psicotici e disturbo borderline di personalità. A Civitanova, dove Filippo si era trasferito due anni fa, era finito già due volte in ospedale: la prima volta era fuggito dal nosocomio e la seconda  l’avevano accompagnato i poliziotti ed era stato visitato da uno psichiatra. Anche la fidanzata del 32enne, che era presente in quei tragici istanti, si dice sconvolta e senza parole davanti al gesto commesso da Filippo. L’avvocato difensore chiederà adesso una perizia psichiatrica.

Continua a leggere su Fidelity Donna