Nonostante l’avanzamento degli studi verso la cura definitiva del morbo di Alzheimer, attualmente i farmaci possono solo rallentarne gli effetti e mitigarli una volta presentatisi. La vera cura resta. quindi. il prevenire la degenerazione neurologica e saper riconoscere i sintomi di questa malattia.
Statistiche sulla malattia di Alzheimer
I risultati delle statistiche sono chiari e affermano che l’Alzheimer colpisce 40 milioni di persone, soprattutto dopo i 60 anni; un milione dei quali in Italia. Una volta raggiunti gli 80 anni di età questo tipo di demenza colpisce un anziano su 4 e i numeri raddoppiano ogni 20 anni.
Inoltre, la maggior parte delle persone (compreso il personale sanitario) attribuisce alla vecchiaia questa malattia neuro-degenerativa e si è abituati a pensare che l’Alzheimer abbia una forte componente genetica, ma in realtà solo nel 2% dei casi si è osservato un fattore di ereditarietà.
Primi sintomi dell’Alzheimer
I primi sintomi di questa malattia sono la perdita di memoria per quanto riguarda le informazioni recenti, nomi, numeri di telefono e date importanti, chiedere e dire più volte la stessa cosa, avere sempre più bisogno di segnarsi appuntamenti ed eventi importanti. Con l’avanzare dell’età si tende naturalmente a dimenticare queste cose, ma chi non è affetto da Alzheimer le ricorda in un secondo momento.
Inoltre, chi è affetto da questo tipo di morbo può dimenticarsi le parole anche più semplici sostituendole con termini che non hanno alcun senso nel discorso che sta facendo, ha quindi proprio problemi ad esprimersi; stesso problema con i numeri, può non riconoscerli e non essere più in grado di svolgere anche le operazioni aritmetiche più semplici, da qui arrivare a lasciare mance troppo alte a fattorini e camerieri e non riuscire a gestire il proprio denaro con responsabilità.
Altre dimenticanze tipiche di chi è affetto da morbo di Alzheimer sono di tipo spaziali e temporali che vanno dal non ricordarsi la strada di casa fino a non sapere dove ci si trova; può non sapere che giorno è, avere problemi con le stagioni e con il procedere del tempo; può arrivare a lasciare gli oggetti in luoghi completamente insoliti, come ad esempio un orologio nel forno e dare la colpa a qualcun altro di averlo nascosto o addirittura rubato.
Chi soffre di Alzheimer potrebbe avere, inoltre, difficoltà a svolgere le azioni quotidiane e a ricordarsi come si preparano le pietanze anche più semplici, può non servire un pasto e dimenticarsi addirittura di averlo preparato. Anche vestirsi in modo inopportuno e trasandato è un sintomo dell’Alzheimer, come ad esempio uscire di casa in accappatoio e non curare la propria igiene.
Chi soffre di Alzheimer perde progressivamente interesse anche per le attività che ama svolgere, diventa facilmente irritabile, suscettibile a cambi d’umore repentini, confuso e depresso, tendendo a non fidarsi nemmeno delle persone care.
Prevenzione
Negli anni, molti studi hanno confermato come bastino 10 minuti di attività fisica aerobica leggera al giorno per agire positivamente sulla plasticità e le connessioni dei neuroni del giro dentato dell’ippocampo, la zona in cui si formano le placche che causano la perdita di memoria e cognizione a causa dell’Alzheimer.
Ma anche l’allenamento mentale come il ricordare liste di cose, leggere libri, risolvere giochi enigmistici, imparare una nuova lingua o a suonare uno strumento è essenziale per mantenere attive le funzioni neurologiche.
Per prevenire l’Alzheimer, infine, è di vitale importanza tenere sotto controllo la glicemia in quanto sin dal 2012 è stato scoperto come questo tipo di demenza e il diabete siano in forte relazione tra di loro, poiché i diabetici vanno spesso incontro alla perdita delle funzioni cognitive di tipo mnemonico e di apprendimento. Da tenere sotto controllo ci sono anche pressione arteriosa, colesterolo e peso.