I due alpinisti, entrambi esperti e ben equipaggiati, sono stati travolti da condizioni estreme dopo essere scivolati in un canalone a Campo Imperatore. L’Abruzzo, che ha già registrato numerosi incidenti quest’anno, ha intensificato gli sforzi per sensibilizzare gli escursionisti sull’importanza della sicurezza.
Il recente vademecum regionale invita a una maggiore pianificazione e prudenza prima di affrontare percorsi in alta quota. La vicenda di Luca Perazzini e Cristian Gualdi richiama l’attenzione sull’imprevedibilità della natura e sull’importanza di rispettare le condizioni meteo.
In queste ore l’ennesimo imprevisto che potrebbe vanificare l’imponente macchina delle ricerche. Una bufera di neve straordinaria ha bloccato le ricerche di due alpinisti romagnoli, Luca Perazzini e Cristian Gualdi, dispersi da due giorni sul Gran Sasso. Le temperature glaciali, che hanno raggiunto i -9,5°C, e le raffiche di vento oltre i 135 km/h, hanno complicato ulteriormente le operazioni di soccorso.
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Nel frattempo, diciotto persone, tra cui 11 soccorritori del Soccorso Alpino, sono rimaste bloccate nell’ostello “Lo Zio” a causa del maltempo e del guasto alla funivia di Campo Imperatore. La situazione ha costretto il gruppo ad affrontare condizioni difficili, con la prospettiva di trascorrere sia la Vigilia che il Natale isolati in alta quota.
Le operazioni di salvataggio sono state sospese temporaneamente per via della visibilità nulla e delle nevicate incessanti, che rendono il terreno pericoloso e instabile. Un primo tentativo di raggiungere i due dispersi è fallito, e i soccorritori sono stati costretti a tornare indietro per evitare ulteriori rischi. Le speranze per il loro ritrovamento rimangono vive, ma il peggioramento del tempo rende ogni ora cruciale per il successo delle operazioni di salvataggio e per la sicurezza dei soccorritori impegnati in questo arduo compito.