Bandiere a mezz’asta e silenzio. Queste sono le sensazioni di chi in queste ore attraversa le strade di Sant’Arcangelo di Romagna, comune del riminese in cui erano residenti Luca e Cristian i due alpinisti trovati senza vita nelle scorse ore sul Gran Sasso.
Come è risaputo i due sportivi erano usciti domenica 22 dicembre per una escursione sul Gran Sasso. Quando sono saliti nulla lasciava presagire a quello che sarebbe successo poche ore dopo quando una tempesta di neve ha beccato in pieno i due alpinisti mentre scendevano.
Si erano accorti infatti, grazie all’esperienza, che il meteo stesse cambiando. Ma non immaginavano che si sarebbe scatenata una vera e propria bufera che gli ha praticamente sommersi. Quando si sono accorti di essere in seria difficoltà hanno contattato subito il Soccorso Alpino.
Questi ultimi con mole squadre sono arrivati sul posto e con il passare dei giorni si sono aggiunti anche altri soccorritori provenienti da altre regioni italiane. Ogni sforzo di ritrovare i due alpinisti in vita si è infranto però nella mattinata del 27 dicembre quando i loro corpi sono stati recuperati.
Tantissimo il dispiacere dei famigliari che hanno sperato fino all’ultimo che i due potessero tornare a casa sani e salvi. La stessa speranza che nutrivano anche gli abitanti di Sant’Arcangelo di Romagna.
Nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa si è saputo riguardo al cellulare, nessuno se lo sarebbe mai aspettato ma i dettagli sono davvero molto particolari.