Quando i due sono saliti sulla montagna non si aspettavano di dover fare i conti con una situazione di piena emergenza. Secondo quanto appreso in queste ore grazie anche alle dichiarazioni dei famigliari il meteo è cambiato 7-8 ore prima del previsto.
Proprio per questo Luca e Cristian contavano di salire e scendere al più presto. Loro due che avevano anche scalato vette più alte sapevano come fare a tornare giù anche se il meteo fosse cominciato a cambiare. In queste ore in moltissimi però affermano che quella montagna è imprevedibile.
I due forse a causa anche dei forti venti che si sono verificati sono caduti in un canalone del Vallone dell’Inferno e lì i soccorritori gli hanno trovato. Proprio in questi giorni in Abruzzo, regione dove si trova la montagna, si sono registrate alle quote più alte importanti nevicate con cumuli eccezzionali che non si vedevano da anni.
Condizioni che anche per alpinisti esperti come i due possono essere molto serie. A parlare in queste ore è stato il signor Giancarlo, il padre di Luca che durante la fiaccolata organizzata in memoria dei due alpinisti si è lasciato andare a parole importanti e commoventi.
“Luca lo hanno trovato sotto due metri di neve: il suo telefonino suona ancora, chissà quando ritroveranno il suo zaino” – così ha detto Giancarlo il padre di Luca che non si dà pace per la perdita del figlio.
“Quando era stato sul Gran Sasso l’altra volta aveva scritto una lettera, per ricordarsi le sue emozioni. Ma lui era così, dopo una scelata pensava già all’altra. Non sarebbe stata nemmeno l’ultima” – così conclude in lacrime il padre di Luca.