Luca Perazzini e Cristian Gualdi, con la loro scomparsa, hanno tenuto col fiato sospeso il mondo dell’informazione e milioni e milioni di italiani, sino al rinvenimento dei loro corpi che ha posto fine ad ogni speranza. Erano originari di Santarcangelo di Romagna (Rimini); una comunità che oggi non ha più lacrime.
Due ragazzi d’oro, grandi amici, grandi appassionati di alpinismo. Così i loro colleghi e amici li descrivono e, purtroppo, non c’è nessuno che possa restituirli all’affetto dei loro cari, i quali stanno affrontando le ore più buie, prima dei funerali, col supporto della loro comunità, del primo cittadino, dell’amministrazione comunale e di tutti noi, che virtualmente siano comunque vicini al loro dolore.
La tragedia del Gran Sasso ha colpito profondamente ognuno di noi. Tutti abbiamo seguito il caso, sin da quando le agenzie stampa hanno battuto la notizia della loro scomparsa. Partiti dalla loro comunità il sabato 21 dicembre , sarebbero dovuti rincasare il giorno seguente ma una bufera li ha colti di sorpresa.
Scivolati nel Vallone dell’Inferno, sono deceduti per addideramento, a causa dell’immane freddo, del gelo, delle raffiche di vento. Oggi, però, fanno rumore, in particolare, delle parole.
Sono quelle contenute nel racconto di chi ha incontrato per ultimo i due alpinisti romagnoli deceduti. Ripercorriamolo insieme nella pagina successiva del nostro articolo poiché possiamo assicurarvi che è davvero forte, da togliere il respiro.