L‘allerta alimentare è un meccanismo estremamente rapido di intervento; un modo preciso e tempestivo che consente di effettuare il richiamo o il ritiro di alimenti o lotti di prodotti coinvolti.
Ovviamente la parola allerta, che tanto desta preoccupazione nei consumatori, non è messa lì a caso, dato che i prodotti vengono richiamati o, addirittura, ritirati, quando vi è il sospetto che essi possano essere pericolosi per la salute dei potenziali acquirenti, ignari che al loro interno possano nascondersi sostanze e microrganismi nocivi.
L’allerta alimentare
Dato che, sempre più spesso, si sente parlare di allerta alimentare, è opportuno capire meglio come essa viene gestita. Ovviamente non si parla quasi mai di un alimento generico che viene richiamato o ritirato, ma di un preciso lotto che viene sempre indicato al fine di riconoscerlo. Premettendo che, molto grossolanamente, un’allerta informa il consumatore di eventuali problemi riguardanti la preparazione o la fase di confezionamento di cibi presenti sul mercato, ad occuparsi della gestione di un’allerta alimentare sono più organi tra i quali rientrano le Aziende sanitarie locali, la commissione Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), le regioni ed il Ministero della salute.
Uno dei pericoli che maggiormente potrebbe nascondersi all’interno di lotti “incriminati” è legato alla salmonella. Parlo dell’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. Parliamo di un’infezione da non prendere assolutamente sottogamba, che si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate oppure per contatto, ossia manipolando oggetti in cui siano presenti le salmonelle. Assodato che gli alimenti rappresentano i principali veicoli di trasmissione, vediamo quali sono i sintomi più frequenti con cui quest’infezione si manifesta.
Si passa da disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi i (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili come anziani, bambini o soggetti con sistema immunitario compromesso ed è bene sottolineare che, in alcuni casi, l’infezione può aggravarsi al punto da rendere necessario il ricovero del soggetto che ne è colpito.
Fatte queste doverose premesse, in questi giorni non si fa altro che parlare di famosissimi prodotti dolciari, amatissimi da grandi e piccini, di cui gli italiani (e non solo) fanno incetta. Inimitabili nel gusto, dall’effetto sorpresa, purtroppo, in questo caso, hanno saputo “sorprendere” il loro ampio parterre di consumatori, stavolta in senso negativo. Si, perchè da poche ore non si fa altro che parlare del loro ritiro in Gran Bretagna e Irlanda a causa di una serie di casi di salmonella. La Fsa, l’autorità britannica per la sicurezza alimentare, ha fatto sapere che sono stati identificati almeno 63 casi di malattie legate ai prodotti ritirati e che, in gran parte, sono stati colpiti bambini sotto i 5 anni.
È notizia freschissima, invece, che un provvedimento simile sia scattato in Italia. La Ferrero, infatti, dopo il ritiro degli ovetti Kinder in Gran Bretagna e Irlanda, ha deciso di richiamare alcuni lotti di Kinder Schoko-Bons, che non sono ovetti ma bonbon di cioccolato al latte, prodotti dallo stesso stabilimento belga da cui sono usciti gli ovetti ora banditi dal commercio nelle isole britanniche. Nessun problema, invece, per gli ovetti Kinder distribuiti in Italia: i popolarissimi ovetti di cioccolato al latte, che contengono una piccola sorpresa da montare, sono infatti realizzati in altri poli produttivi diversi da quello in Belgio.
Ecco la nota diramata oggi, 6 aprile 2022, dalla multinazionale dolciaria di Alba, in Piemonte: “Con riferimento al richiamo precauzionale e volontario, recentemente adottato dal Gruppo Ferrero nel Regno Unito ed in altri Paesi Europei, di alcuni specifici lotti di produzione Kinder realizzati presso lo stabilimento di Arlon (Belgio), Ferrero ha deciso di predisporre, anche in Italia, in accordo con le autorità sanitarie nazionali, un richiamo precauzionale di specifici lotti di produzione di Kinder Schoko-Bons, provenienti dallo stesso stabilimento. Tutti gli altri prodotti Ferrero, compresi i prodotti Kinder dedicati alla Pasqua e tutte le caratterizzazioni della ricorrenza pasquale, non sono coinvolti dal richiamo”.