Allen ha trascorso 36 ore da solo? Questo è uno dei più grandi interrogativi sulla scomparsa del bimbo, culminata con un lieto fine. Per gli inquirenti nessuno l’ha aiutato. ma se è così, come ha fatto a sopravvivere da solo, immobile, nascosto tra i roveti? Al contrario, chi lo ha aiutato e come mai non è uscito allo scoperto?
A rompere il silenzio ci ha pensato il dottor Minghetti, primario del reparto che ha preso in cura il bimbo, dimesso, per fortuna, poche ore fa. Queste le sue dichiarazioni: «Quando è arrivato in ospedale era spaventato, ma in buone condizioni. Aveva una lieve disidratazione, che abbiamo corretto con un’infusione».
Il dottore dubita che Allen sia potuto rimanere 36 ore, dunque così a lungo, senza bere. Per lui , visti gli esami, è impensabile che non si sia totalmente idratato e nutrito per tutto questo tempo. Eppure, sul fronte delle indagini, non ci sono elementi che lascerebbero supporre che qualcuno, in qualche modo, lo abbia aiutato.
A dare manforte all’ipotesi che non abbia ricevuto aiuti, vi è questa testimonianza: «Era comunque sporco come può esserlo un bambino di cinque anni che ha vissuto 36 ore nel bosco». Troppi i dubbi che dovranno essere fugati da chi si sta occupando del caso. Intanto, sul conto del testimone Pierluigi Dellano, la Procura di Imperia ha modificato l’iniziale ipotesi di abbandono di minore, aprendo un fascicolo per omissione di soccorso e l’uomo è ora iscritto nel registro degli indagati.
Viene escluso ogni altro coinvolgimento, del testimone come di persone terze. Al momento l’ipotesi più accreditata è che Allen abbia trascorso le 36 ore da solo. Il procuratore di Imperia, Alberto Lari, ha dichiarato che «sarebbe fantascienza pensare a un rapimento o che qualcuno abbia portato Allen nei boschi. Così come si esclude che qualcuno lo abbia aiutato»