Allarme nei supermercati, è l’alimento che mangiamo ogni santo giorno: "Fate la scorta"

La recente crisi internazionale non promette nulla di buono all'orizzonte, aumenta anche il prezzo di alcuni cibi che mangiamo quasi quotidianamente. Come stanno le cose veramente.

Allarme nei supermercati, è l’alimento che mangiamo ogni santo giorno: "Fate la scorta"

Ormai tutti sanno quello che sta succedendo ad Est dell’Europa, dove si è scatenata una crisi sociale senza precedenti. Oltre a questo, le tensioni tra Ucraina e Russia, stanno facendo lievitare il prezzo dei carburanti, e di conseguenza anche quello delle materie prime. Nel Paese dell’Est ormai mancano scorte di cibo e la gente continua a perdere la vita. Le recenti sanzioni occidentali al Governo di Mosca hanno inasprito la situazione tra le due sponde dell’Atlantico. 

Anche gli italiani stanno cominciando a sentire gli effetti economici di questa grave crisi che si è creata ormai da febbraio. In primis sono aumentate le bollette di luce e gas, e questa circostanza ha fatto adirare, e non poco, le persone residenti nel nostro Paese. Il caro energia si sta riflettendo anche sulle aziende, per non parlare dell’aumento del costo dei carburanti, che nelle scorse ore è arrivato a cifre record. Ma vediamo che cosa potrebbe accadere con il cibo. 

La situazione

In questi giorni alcuni media internazionali hanno lanciato l’allarme su una probabile crisi alimentare a stretto giro. Questa teoria vuole che a breve, proprio per effetto della crisi internazionale in atto, ci sia difficoltà nel produrre la pasta, alimento fondamentale per la nostra alimentazione. 

Il pane è già aumentato a 3,50 euro al chilo, e si teme che possa aumentare anche la pasta. Ma come stanno realmente le cose? Ebbene non c’è assolutamente da allarmarsi, in quanto noi nell’anno appena trascorso, il 2021 quindi, abbiamo acquistato soltanto il 3% del grano duro dalla Russia, per cui per questa materia prima non dipendiamo in tutto e per tutto da Mosca. 

Diverso discorso per quanto riguarda il grano tenero, il quale è impiegato per cucinare, che l’Italia importa non solo dall’Ucraina ma anche dal resto d’Europa almeno per il 60%. Forse nel prossimo anno potranno verificarsi problemi con l’approvvigionamento della materia prima in questione (il grano tenero) ma per il momento non c’è bisogno di recarsi nei supermercati per fare incetta di pasta. Per adesso il cibo c’è per tutti, anche se con qualche aumento in più.

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