Ha sconvolto l’Italia intera la vicenda di Alex Cotoia, un giovane ragazzo dal volto pulito che il 30 aprile 2020, a Collegno, in provincia di Torino, raggiunse il padre 52enne Giuseppe Pompa con 34 fendenti, per difendere la madre e il fratello. Ricordiamo quel maledetto giorno come se fosse ieri, in quanto la notizia rimbalzò di sito in sito, tra lo sconcerto collettivo.
Si, perché nessuno di coloro che hanno seguito questo raggelante caso di cronaca nera nazionale, dimentica la dinamica dei fatti, ricostruita dagli inquirenti nel corso dei vari procedimenti. Giuseppe Pompa, nel suo ultimo giorno di vita, aveva spiato la moglie al lavoro, andando su tutte le furie perché un collega le aveva appoggiato una mano sulla spalla.
Alex e suo fratello Loris, all’epoca, raccontarono che il padre aveva chiamato la madre 101 volte al telefono, aggredendola al suo rientro a casa, come se fosse indemoniato, pensando che, da li’ a poco, li avrebbe fatti fuori tutti. Un racconto pesantissimo, supportato da Loris, che ha sempre chiesto l’assoluzione del fratello perché li ha salvato la vita.
Di tempo ne è passato, più di quattro anni ma questo caso è, indubbiamente, uno dei più forti in assoluto che l’Italia abbia mai vissuto e, proprio in queste ultime ore, c’è stata un’importantissima svolta.
Dopo il ritrovamento delle ultime prove, il tribunale si è fatto portavoce di scioccanti novità sul caso Alex Cotoia. Vediamo insieme cosa è stato scoperto nella pagina successiva del nostro articolo.