Martina Carbonaro ha profondamente scosso l’opinione pubblica, riaccendendo l’attenzione sulla piaga della violenza contro le donne. Il caso è diventato il simbolo di un problema sociale ancora troppo diffuso, che coinvolge vittime sempre più giovani e vulnerabili.
La sera del 26 maggio 2025, Martina aveva detto alla madre che sarebbe uscita per incontrare un amico, ma da quel momento si sono perse le sue tracce. Dopo ore di angoscia e ricerche, il suo corpo senza vita è stato rinvenuto in un casolare dismesso nei pressi dello stadio Moccia, nascosto sotto detriti e calcinacci.
Alessio Tucci, 19 anni, ha poi ammesso di averle tolto la vita, dichiarando di aver agito dopo che la ragazza aveva rifiutato di riprendere la loro relazione. Dopo il delitto, il giovane avrebbe anche preso parte alle ricerche, fingendo preoccupazione e cercando di depistare le indagini. Martina, descritta da chi la conosceva come una ragazza solare e piena di speranze per il futuro, è stata salutata per l’ultima volta il 5 giugno, durante i funerali celebrati nella Basilica di Sant’Antonio di Padova ad Afragola.
L’esame autoptico, eseguito il 3 giugno, ha evidenziato tra tre e quattro colpi alla testa, inferti con un oggetto contundente. L’esame servirà anche a chiarire un punto cruciale: se la ragazza fosse già deceduta al momento dell’occultamento del corpo, o se fosse ancora viva, ipotesi che aprirebbe scenari ancora più drammatici.
Alessio Tucci è attualmente recluso con misura cautelare per pericolo di reiterazione del reato. Non è stato convalidato invece il pericolo di fuga. Gli inquirenti intendono chiarire intanto alcuni punti oscuri: non si esclude la presenza di complici. Il 19enne ha agito davvero da solo? Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.