Un femminicidio, quello di Giulia Tramontano, che ha lasciato tutti gli italiani letteralmente senza parole. Parliamo dell’ennesimo di una lunga serie, indice di un’emergenza che non può e non deve essere più ignorata da parte di chi ha il potere di fare qualcosa di concreto, stringente, forte, per bloccare questa mattanza.
Giulia, il suo dolcissimo volto, il suo pancione, il suo modo di cingerlo tra le mani per proteggere il suo Thiago, hanno fatto il giro del web, e in tantissimi hanno rivolto preghiere, pensieri per la povera 29enne, cui è stata tolta la vita per mano di chi avrebbe solo dovuto amarla.
Indignazione profonda, rabbia, accuse, hanno travolto il reo confesso Alessandro Impagnatiello, barman 30enne con cui Giulia conviveva e dal quale aspettava un figlio.
E’ stato lui a confessare di aver accoltellato a morte Giulia, di aver buttato il suo corpo in un’intercapedine dietro dei box, in un’area non distante dall’abitazione in cui vivevano, di averlo coperto con delle cose buttate sopra, come del cellophane.
Impagnatiello ha trascorso la sua prima notte in carcere e quanto è successo non è certo passato inosservato. Vediamo, in dettaglio, cosa è accaduto nella seconda pagina del nostro articolo.