“Sono andata via dall’Italia, qui posso lavorare e fare la mamma senza problemi: lo Stato mi aiuta” (2 / 3)

“Il padre ha l’obbligo di prenderne almeno 60 giorni (sempre nei primi otto anni di vita del figlio), altrimenti li perde”. Silvia è molto soddisfatta di entrambe le gravidanze: “Sono andate benissimo, non ho avuto nessun problema. Mi è capitato di lavorare fino a poche settimane prima del parto. Qui, a differenza dell’Italia, si fanno poche ecografie e pochi esami del sangue. I controlli indispensabili sono tutti gratuiti”. Silvia lavora come medico di base in un distretto sanitario della campagna svedese.

La Svezia ha uno dei sistemi di welfare meglio funzionanti al Mondo, è innegabile. Ad esempio per le spese mediche c’è un tetto massimo di 120 euro all’anno, oltre il quale non si paga più nulla. Discorso simile per le medicine: dopo aver speso i primi 250, è tutto gratis. Un’altra cosa SUPER invidiata dai genitori italiani che stanno leggendo è il dentista gratuito per tutti i cittadini svedesi fino a 18 anni. Ma non solo per il dentista, anche altri professionisti ‘della salute’ sono gratuiti fino alla maggiore età.

Altro motivo per invidiare gli svedesi? Per ogni bambino c’è un assegno mensile di 120 euro! Che non dev’essere speso per forza, si può anche mettere da parte. Capitolo asili: il numero di ore passate dal bambino a scuola dipende dalle ore lavorative dei genitori. Quindi se entrambi lavorano a tempo pieno, il figlio può rimanere fino a ‘orario di chiusura’. Se uno dei due non lavora, c’è il limite minimo di 15 ore settimanali che serve per farlo ‘socializzare’.