Una relazione è fatta di equilibri sottili, si tratta di un rapporto grazie al quale due persone riescono a rappresentare l’uno per l’altra sostegno emotivo e materiale: un’unione grazie alla quale entrambe le componenti diventano più forti, riuscendo in tal modo a meglio superare le asperità della vita. E’ tuttavia indubbio che vi siano cose che non dovrebbero essere fatte, come ad esempio tentare di risolvere sempre i problemi l’uno dell’altra: è piuttosto consigliato l’aiutare il partner a risolveri, ma non si può ogni volta sollevarlo dalle sue responsabilità .
Un’altra abitudine certamente poco edificante all’interno di una relazione, è il tentativo di comprare l’affetto del proprio partner tramite i regali. Ovviamente quando si parla di una unione tra due persone all’interno di una comunità specifica, si parla inevitabilmente di un contratto sociale con tutti i crismi, pertanto sarebbe ipocrita mantenere la componente materialistica al di fuori dell’equazione. Ciò detto è altrettanto indubbio che se questa stessa componente rappresenta l’ago della bilancia primario sul quale una relazione è fondata, difficilmente si potrà parlare in alcun modo di sentimenti, quanto piuttosto di semplici opportunità egoistiche.
Un’altra pessima abitudine che spesso caratterizza l’andamento di una coppia, è quella di piangere ed autocommiserarsi davanti al proprio partner cercando in qualche modo il sostegno di una figura materna o paterna. Questo peculiare transfert non solo uccide la libido, ma distrugge anche la stima: difficilmente si potrà continuare ad amare una persona che ha iniziato a farci pena. Alla stessa maniera è sbagliato offrire sempre una spalla su cui piangere senza provare a far reagire l’altra persona: le crisi capitano a tutti, ed a volte fa bene semplicemente sfogarsi in silenzio. Ma quando la cosa diventa un’abitudine, allora c’è un problema di cui discutere.