6 nuove tendenze che possono danneggiare la nostra salute (3 / 3)

Aloe Vera in bevande e integratori

L’aloina, uno dei componenti di questa pianta, sembra favorire la funzionalità intestinale o ha un effetto lassativo. Tuttavia, quella stessa sostanza può essere tossica a determinate dosi che sono ancora oggetto di indagine. Ad oggi non è stato possibile stabilire un apporto giornaliero sicuro negli esseri umani.

Inoltre, molti paesi europei non dispongono di adeguati sistemi di monitoraggio che consentano il controllo di questa sostanza. D’altra parte, a volte, la produzione di questi succhi e bevande è nelle mani di piccoli produttori che hanno informazioni molto limitate sul processo. Uno dei componenti della pianta può essere tossico in quantità elevate.

 

 

Frullati a foglie verdi

Molti dei benefici diffusi su quei succhi a base di frutta e verdure a foglia verde, sono esagerazioni o non possono essere scientificamente provati, come il suo potenziale “Detox” e depurativo. Per quanto riguarda la sicurezza, bisogna prestare attenzione per quanto riguarda il loro contributo di acido ossalico, una sostanza tossica naturalmente presente nei vegetali a foglia verde come spinaci o cavolo. Una dose giornaliera superiore a 180 mg di questo composto aumenta il rischio di formazione di calcoli renali (un frullato 250ml sarebbe sufficiente a superare tale limite) e la sua presenza è associata a un ridotto assorbimento di altri minerali come calcio, ferro o potassio.

 

Le alghe potrebbero causare avvelenamento

Il consumo di alghe è aumentato in parte a causa dell’idea che siano sane. I giapponesi ne mangiano tante, in alcune popolazioni, le alghe fanno parte della dieta tradizionale. Un consumo abituale di questo cibo potrebbe provocare un’ intossicazione se si superano le dosi raccomandate di iodio. Inoltre, quando usato in agricoltura o bestiame, vi è il rischio di tossicità negli animali e contaminazione del suolo, in quanto hanno alti livelli di metalli pesanti, come l’arsenico. Infine, le alghe trascinano i problemi dell’ambiente marino: possono essere portatrici di contaminanti chimici o microbiologici.