5 giochetti disonesti che qualcuno può giocare all’interno di una coppia e cosa fare per evitarli (2 / 2)

Altra situazione scomoda. Il signor White, in una cena di gruppo, racconta qualcosa che mette sua moglie sotto una luce negativa ma chiude il racconto con: “Non è vero, Tesoro?”.

Il giochetto si fa complicato: la signora White avrebbe potuto rispondere a tono ma quella parolina finale da gentiluomo non lo rende possibile. Se rispondesse piccata, il resto del gruppo la guarderebbe molto male.

Cosa fare? Tre opzioni. O dire al partner di raccontare tutte le storie che vuole ma di non usare ‘tesoro’ alla fine; o rispondere con ZERO emozione ‘Ma certo, amore mio’; o (meglio solo in casi estremi) raccontare una storia identica del proprio partner e chiudere con: “Non è vero, tesoro?”

Il signor White è chiuso in bagno perché deve tinteggiare il muro. A un certo punto compare la moglie e gli chiede: “Mi ami?”. La domanda può essere una qualsiasi: “Pranziamo?”, “Ti va di fare una passeggiata?”. Lui si distrae dal suo compito e il secchio di pittura gli cade sulla gamba. Il dramma potrebbe iniziare quando lui dirà: “Guarda cosa ho combinato per colpa tua”.

Cosa fare? Siccome è giusto non disturbare una persona mentre sta lavorando e soprattutto mentre sta facendo un lavoro noioso, dovrebbe essere la signora White a non rispondere alla frase del marito e semplicemente andarsene lasciandolo in pace con la sua vernice.

Chiudiamo con quello che spesso è il capitolo finale in una storia di coppia: il divorzio. Il signor White vuole divorziare ma non vuole fare il primo passo. Sua moglie capisce che qualcosa non va e lo invita ad andare da uno psichiatra di coppia. Accetta ma il suo comportamento peggiora ulteriormente e alla fine la signora White decide per chiedere il divorzio. Lui è felice: ha ottenuto quello che voleva senza esserne ‘la causa scatenante’. Il consiglio alle donne è: non proponete sedute di coppia se è evidentemente lui quello che vuole divorziare. Perché alla fine dirà “E’ stata una tua decisione”.