Recentemente si è riacceso il dibattito su una questione che interessa la nostra salute: vaccino meningite, si o no? Sebbene la trasmissione del batterio del meningococco, che non si trova nell’aria, avvenga per contatto diretto, attraverso starnuti, saliva, condivisione di oggetti, gli italiani sono ancora particolarmente dubbiosi sugli effetti del vaccino per la meningite.
A tal proposito, la Sanità Pubblica consiglia la somministrazione del vaccino per la prevenzione della meningite agli adulti con un’età superiore ai 40 o 50 anni, ad alcune categorie a rischio, ovvero tutti coloro che lavorano in ambienti e comunità chiuse e aggregate (scuole, alberghi, case dello studente, prigioni, caserme).
Esiste un vaccino quadrivalente coniugato che copre 4 diversi ceppi di meningococco (A, C, W, Y), un vaccino meningite C specifico per il ceppo del meningococco C e un vaccino meningite B per il meningococco B. In alcune Regioni, per offrire più copertura, si consiglia di fare sia il tetravalente sia il B, ed è offerto gratuitamente ai bambini e presente nella tabella vaccinazioni; in altri paesi e per gli adulti, invece, la somministrazione del vaccino contro la meningite avviene su prenotazione e attraverso il pagamento del ticket sanitario.
I soggetti più a rischio sono i bambini ma, raramente, può colpire anche gli adolescenti, gli adulti e gli anziani. L’Istituto Superiore della Sanità afferma “la vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti i fattori di rischio o le condizioni” ed ancora “chi vuole può comunque ricorrere alla vaccinazione rivolgendosi alla ASL o facendosi prescrivere il vaccino dal proprio medico di base”.
Vaccino meningite negli adulti: rischi
Prima di trattare dei rischi del vaccino per la meningite, è doveroso fare un passo indietro e spiegare cos’è la meningite.
La meningite, è una malattia molte grave che causa un’infezione a carico delle meningi, ovvero le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale; la causa della patologia è un batterio di tipo B o C, il Neisseria Meningitidis, conosciuto popolanamente anche come meningococco. Altri agenti patogeni sono l’Haemophilus influenzae di tipo B, lo Streptococcus pneumoniae. Negli adulti, l’80% dei casi di meningite, è da attribuire al meningococco e allo pneumococco.
I sintomi più comuni, oltre a difficoltà a distendere le gambe e dolori agli arti, sono febbre, convulsioni, irritabilità, mal di testa, fotofobia, rigidità al collo e alla nuca, nausea, vomito, inappetenza, pallore, irritabilità e la comparsa di rash cutanei.
Esistono 6 tipi di batteri e per ognuno di essi esiste un vaccino. In Italia, i vaccini più diffusi sono quelli di tipo C, B, W135 e Y.
Vaccino contro meningite: controindicazioni
Se, da un lato, il vaccino meningite limita il rischio di contrarre la patologia, le complicazioni della malattia possono essere anche molto gravi e interessare anche organi vitali. Sono stati, infatti, indicati problemi neurologici, che influenzano e limitano la mobilità e disabilità intellettive, problemi alla vista e all’udito, patologie cardiologiche che colpiscono il cuore, ma anche i reni e le ghiandole surrenali. In alcuni casi la meningite è mortale, specialmente nei neonati e negli anziani.
La meningite può essere anche fulminante, in base al batterio che l’ha determinata. In questi casi, i sintomi peggiorano rapidamente e sulla pelle compaiono piccole macchie rossastre o violacee dovute a micro-emorragie dei vasi sanguigni.
Vaccino meningite: effetti collaterali
Il vaccino, come già detto, è un farmaco che riduce il rischio di diffusione e manifestazione, anche grave, della meningite. La funzione di ogni vaccino disponibile è proprio questa: prevenire.
L’efficacia del vaccino meningite è molto elevata; le ricerche e gli studi hanno evidenziato che questa è pari al 92% – 97% in base alla gravità degli effetti della meningite.
Poiché la meningite è contagiosa sia durante il periodo di incubazione che nella la fase acuta, il vaccino per meningite deve però essere somministrato tempestivo, e deve essere associata ad una terapia antibiotica mirata a debellare il batterio e l’infezione.
Gli effetti collaterali più frequenti del vaccino meningite, che si verificano specialmente nei soggetti che manifestano ipersensibilità ai componenti del vaccino, sono transitori; tra questi il gonfiore, l’arrossamento e il dolore nel punto in cui si è fatta l’iniezione che durano al massimo un paio di giorni.
In alcuni casi, la somministrazione del vaccino può causare febbre, anche alta, sonnolenza, mal di testa, nausea e malessere generale; raramente si sono registrati casi di reazioni allergiche che possono provocare anche lo shock anafilattico.
Non si conoscono particolari controindicazioni in caso di gravidanza.