Temperatura basale: come si misura e a cosa serve

La rilevazione della temperatura basale può essere un'indicazione utile a tutte le donne che stanno pianificando una gravidanza: ecco come misurarla, gli strumenti necessari e come interpretare i valori.

Temperatura basale: come si misura e a cosa serve

La misura della temperatura basale, vale a dire quella all’interno del proprio corpo in condizioni di riposo, è fondamentale per monitorare il ciclo mestruale e, eventualmente, per pianificare una gravidanza. Questo parametro, infatti, dà delle prime linee guida sul periodo fertile e, mediante rilievi effettuati nell’arco di un mese, offre una panoramica sulla durata della fase ovulatoria.

Tuttavia, monitorando questo valore nel tempo, è possibile ricavare altre informazioni importanti sul proprio stato di salute, anche se in maniera indiretta e con un certo margine di approssimazione. Basta usare gli strumenti giusti, applicare correttamente la procedura e munirsi di carta, penna e… pazienza.

Analizziamo nel dettaglio:

Tracciamento dei dati per analizzare l'ovulazione

Tracciamento dei dati per analizzare l’ovulazione

Utilità del rilievo della temperatura basale

È bene sfatare un mito: conoscere il valore della temperatura basale non serve a prevedere se e quando avverrà l’ovulazione durante il ciclo in atto. Il margine di ritardo tra fase luteale effettiva e misurazioni è di tre giorni, pertanto si tratta di un rilievo a posteriori. Si possono provare altri metodi empirici per definire il periodo fertile.

Diversa è la situazione nell’arco di 3-4 mesi: il confronto tra i risultati ottenuti serve a capire la lunghezza del proprio ciclo mestruale ed eventuali variazioni a metà del suo decorso (corrispondente all’ovulazione, in condizioni di salute normali). In questo modo si potrà definire un orientamento sul periodo ottimale per la fase d’impianto dell’embrione.

Una menzione particolare meritano i valori restituiti nei primi quattro giorni del ciclo mestruale, poiché danno informazioni importanti sul funzionamento della tiroide; il termometro non deve segnalare misure al di sotto dei 36,5°C, meglio ancora se comprese tra i 36,5°Ce i 36,8°C. Livelli inferiori ai 35,5°C (molto al di sotto della soglia minima) sono un evidente sintomo di un problema di pertinenza endocrinologica, in particolare di qualche forma di ipotiroidismo; al contrario, una temperatura basale in gravidanza corrisponde a valori che partono dai 37°C.

Come si misura?

Il requisito indispensabile per un risultato attendibile è trovarsi in una condizione di riposo, in quanto solo in tale stato la temperatura basale rimane stabile e non subisce scostamenti per affaticamento e stress. Anche se servono soltanto 3-4 secondi, l’ideale sarebbe non parlare e limitare i movimenti al minimo, per cui, quando si utilizzasse un termometro a mercurio, è preferibile abbassare la colonnina fin dalla sera prima. Meglio ancora sarebbe tenerlo sul comodino, in modo che al risveglio sia a portata di mano, e cercare di rimandare la minzione a rilievo avvenuto.

Termometro a mercurio

Termometro a mercurio

Termometro per la temperatura basale

In merito agli strumenti per la determinazione, nulla vieta di acquistare un termometro comune, digitale o a mercurio, e di riservarlo a questo utilizzo. Tuttavia, servirsi di un termometro per la temperatura basale (si trova in qualsiasi farmacia e, solitamente, ha un funzionamento analogo a quelli di vetro) consente una misura più accurata: la sensibilità, ossia l’intervallo minimo compreso tra due tacche successive, permette di ottenere un risultato ancora più vicino al valore reale e, per tale ragione, più attendibile. Le vie di accesso sono fondamentalmente due: vaginale e rettale; quest’ultima è consigliata in modo particolare in concomitanza di terapie con preparati locali per le parti intime, quali ovuli, lavande, etc…

Quando effettuare la misurazione

Il momento della giornata migliore per procedere è il mattino verso le h7,00-h8,00 e sempre alla stessa ora; la variazione massima ammissibile è di mezz’ora in avanti o indietro, ma solo occasionalmente: bisogna cercare di essere sempre puntuali, per assicurare un risultato più preciso. A meno di notti insonni o agitate, infatti, questo è il periodo più proficuo per una misurazione attendibile, in quanto preceduto da molte ore di sonno ristoratore.

Un grafico che mostra il periodo migliore per concepire un bambino

Grafico della temperatura basale

Ogni risultato va segnato su carta per tracciare il grafico della temperatura basale, che può dare luogo a tre tipi di andamento:

bifasico, nel quale è evidente una netta distinzione tra la fase follicolare e quella luteale, dove l’azione del progesterone e dell’estradiolo determinano un incremento della temperatura;

anaovulatorio, nel quale i due periodi definiti precedentemente non si distinguono, pertanto l’ovulazione non avviene. Il grafico seguirà un percorso ondulatorio, con oscillazione delle temperature durante l’intero ciclo ed entro un range limitato. Questa situazione è tipica delle pazienti con ovaio policistico e di chi, per irregolarità del sistema ormonale, ha difficoltà di concepimento;

trifasico: accanto ad una netta distinzione tra la fase follicolare e quella luteale, se ne aggiunge una terza, che coincide con una gravidanza in atto. A ridosso della fine del ciclo, il grafico non avrà un brusco andamento in discesa, ma una stabilizzazione della temperatura basale 37°C. A meno di complicanze, nell’arco di 9 mesi si diventerà madri.

Per concludere, questo metodo non ha limitazioni, a parte un’incompatibilità con i trattamenti di tipo ormonale; è consigliabile, comunque, non affidarsi totalmente ad esso in caso di influenza, febbre e disturbi intestinali.

Continua a leggere su Fidelity Donna