Purtroppo, oltre allo strazio di due genitori che non sanno che fine abbia fatto la loro splendida figlioletta, che oggi sarebbe una ragazza, occorre fare i conti con gente senza cuore che, di tanto in tanto, si diverte a far soffrire ancora di più mamma Piera.
Una studentessa del Liceo Classico Cutelli di Catania, via social, ha pubblicato un video che, in men che non si dica, è divenuto virale , in cui dice: “Denise Pipitone, eccomi sono io”. Tutto, nel filmato, è stato studiato ad hoc, per speculare sulla sofferenza di un padre e una padre che, ad oggi, non sanno nulla su Denise.
Mentre una compagna di classe faceva da intervistatrice ed un’altra era addetta alle registrazioni, proprio come una trasmissione televisiva, a protagonista ha affermato di essere Denise. Uno scherzo, se così possiamo chiamarlo, davvero disgustoso, riprovevole, indicativo di una sensibilità inesistente, questo, tanto da essere ripreso da una trasmissione Rai. Se ne è parlato proprio per sottolineare quanto, al giorno d’oggi, la speculazione sulle più scottanti vicende di cronaca, sia all’ordine quotidiano e in brevissimo questo video ha suscitato un’ondata di fortissima indignazione sul web e sui social ma, soprattutto, tra la famiglia della piccola Denise e a livello scolastico.
Non può certo restare impunito ed è per questo che la scuola in cui la ragazza ha girato il filmato ha convocato d’urgenza un Consiglio d’Istituto, ponendo il suo pessimo schermo come punto da mettere all’ordine del giorno, in modo da adottare drastici provvedimenti. Il video descrive tutto l’orrore di chi si diverte a speculare su quanto stanno passando i familiari della Pipitone da quasi due decenni. Tra intervistatrice e cameraman, nulla è stato lasciato al caso. La studentessa ha dichiarato di essere lei Denise e di aver vissuto per tutto quel tempo nello sgabuzzino dell’istituto.
Freddo e immediato il commento di Piera Maggio e Pietro Pulizzi che hanno tuonato: “E‘ mai possibile he per qualche like siano disposti a tutto e con tanta leggerezza? Dovreste vergognarvi e riflettere su ciò che avete fatto. Di sicuro non è quello che la scuola e le vostre famiglie vi hanno insegnato”.