Sindrome di Asperger: sintomi, cause, diagnosi e cura

La sindrome di Asperger colpisce i bambini tra i 2 e i 3 anni ma viene diagnosticata in età scolare. Il bambino ha difficoltà nell'interazione sociale e nel comportamento; non esiste una cura e non si guarisce ma è fondamentale la presenza di un terapeuta, della famiglia e di coloro che sono presenti nella vita del bambino per non farlo isolare completamente

Sindrome di Asperger: sintomi, cause, diagnosi e cura

La sindrome di Asperger (abbreviata SA, o AS in inglese) è un grave disturbo dello sviluppo, caratterizzato da evidenti e notevoli difficoltà nell’interazione sociale e di comportamento di chi ne è affetto. La sindrome, infatti, che rientra nel gruppo delle patologie dello spettro autistico, compromette le capacità comunicative di un soggetto, colpendo la sua area affettiva, relazionale e comunicativa, la sua percezione sensoriale e l’area motoria, ed ancora l’area cognitiva, la capacità di gestire gli eventi in maniera autonoma. Il soggetto tende ad isolarsi dalla comunità.

La sindrome di Asperger compare durante l’infanzia, intorno ai 2-3 anni, ma solitamente viene diagnosticata quando il bambino inizia a frequentare la scuola, tra i 5 e i 6 anni, perché è proprio con il contatto con l’esterno che si riconoscono ed evidenziano i sintomi; la scuola è, infatti, il primo luogo in cui il bambino entra effettivamente in relazione con altre persone (bambini, adulti, maestre) e luoghi estranei a quelli familiari.

Le cause della sindrome di Asperger sono ignote sebbene tra le ipotesi degli studiosi e ricercatori si considera la possibilità che all’origine della patologia ci siano mutazioni genetiche, ovvero un cambiamento nella struttura del DNA, più specificatamente nel cromosoma 7; sono state ipotizzate anche cause di natura neurologica.

Il nome della sindrome venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981, in onore del collega Hans Asperger, il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni Novanta.

La sindrome di Asperger influisce sulle relazioni sociali

La sindrome di Asperger comporta gravi difficoltà nell’interazione sociale e di comportamento

Sindrome di Asperger: sintomi e conseguenze

I sintomi della sindrome sono differenti per ciascuna delle aree di interesse. Il soggetto affetto da sindrome di Asperger tende ad isolarsi ed a estraniarsi, ha difficoltà nel linguaggio verbale e non verbale, utilizza un tono di voce monotono, si esprime in modo pedante e interpreta alla lettera tutto ciò che gli viene detto, senza distinguere frasi sarcastiche, ironiche e modi di dire anche se, in realtà, lui stesso mostra spiccate capacità umoristiche.

Manca di empatia, è distratto, disattento e poco interessato a ciò che accade o dicono gli altri, ha difficoltà di comprensione e apprendimento, ma anche di concentrazione e di controllo della situazione.

Soffre di ansia e panico, è impulsivo e non segue degli schemi abitudinari, i riti, classici della giornata; mostra ridotta percezione sensoriale anche se in genere sviluppa un senso percettivo a discapito degli altri sensi; è goffo e poco coordinato (disprassia), tende a catalogare e a schematizzare seguendo una sua logica con eccessiva attenzione per il dettaglio.

Inoltre apprende velocemente a leggere (iperlessia) ma ha difficoltà a scrivere correttamente (disgrafia), spesso sono portati per le materie tecniche e scientifiche (matematica, informatica, musica); cura e ricerca con attenzione i termini da utilizzare quando parla, non è fisionomico (prosopagnosia), rifiuta mode e omologazioni della società.

Autismo, SA e DBP: differenze

A differenza dell’autismo, però, la sindrome di Asperger nei bambini non influisce radicalmente sullo sviluppo del linguaggio e su quello cognitivo. La sindrome è stata spesso associata al disturbo borderline della personalità (DBP) caratterizzato da cambiamenti improvvisi dell’umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, impulsività e difficoltà ad organizzare i propri pensieri.

Alla malattia sono state associate altre patologie; tra queste, le più evidenti, sono i deficit visivi, uditivi e intellettivi, l’epilessia, l’ansia e la depressione, le anomalie genetiche (fenilchetonuria, sindrome dell’X fragile o la sclerosi tuberosa) e i disturbi del sonno.

I sintomi della sindrome di Asperger negli adulti sono uguali a quelli dei bambini; a differenza di questi ultimi, però, cambia l’ambiente con cui i soggetti non si relazionano correttamente; mentre i bambini, infatti, dovrebbero interagire con i compagni di scuola e di gioco, gli adulti non riescono ad interagire con l’ambiente lavorativo e nelle relazioni di coppia.

chi ha la sindrome di asperger ha difficoltà a scrivere correttamente (disgrafia)

La disgrafia è uno dei sintomi della SA

Diagnosi e cura della sindrome di Asperger

Diagnosticare la sindrome non è semplice e richiede tempo; questa si basa soprattutto sull’osservazione specialistica del caso, ovvero sull’osservazione dei comportamenti e il dialogo che il paziente assume quando il bambino tenta di relazionarsi con i genitori, i familiari, i compagni di scuola e gli insegnanti. Successivamente, lo specialista indagherà e analizzerà le capacità motorie, il linguaggio e la comunicazione.

Ad oggi non esiste alcuna cura specifica per la sindrome di Asperger e non è possibile guarire.

È però importante fare seguire il paziente da uno specialista. Ci sono infatti degli accorgimenti terapeutici finalizzati ad attenuare i sintomi principali della malattia, le manie, a migliorare le capacità comunicative e relazionali, insegnando al paziente come funziona la comunicazione non verbale.

Il trattamento farmacologico mira ad attenuare i sintomi come la depressione, l’ansia e i disturbi dell’attenzione e l’iperattività; si ritiene, ma non è stato ancora accertato, che possono essere utili anche la chelazione dei metalli pesanti, l’assunzione di melatonina, l’integrazione di vitamine, le diete senza glutine e caseina ma ricche di omega3, l’assunzione di secretina.

Il percorso curativo è lungo e complesso; è fondamentale la partecipazione, la collaborazione e il supporto dei genitori, ma anche quella degli insegnati, durante l’iter terapeutico.

con la sindrome di asperger il bambino tende a isolarsi; spesso è vittima di bullismo

Chi soffre della sindrome di asperger tende a isolarsi ed è spesso vittima di bullismo

Malattia di Asperger e prime relazioni sociali

Come abbiamo anticipato, la sindrome di Asperger viene solitamente diagnosticata quando il bambino inizia a frequentare la scuola. È bene, non appena viene segnalata l’ipotesi, che i genitori si attivino per richiedere un consulto medico specialistico per il proprio figlio.

Quando il bambino è alla scuola primaria, la SA spesso non viene riconosciuta immediatamente; sono le maestre che segnalano il possibile caso quando notano il disagio e l’incapacità del bambino di integrarsi e relazionarsi con i compagni; inoltre, un altro campanello d’allarme è dato dal fatto che in genere il bambino non dimostra un attaccamento per un gioco specifico, tipico della fase evolutiva che sta attraversando.

Spesso coloro che soffrono di questa sindrome diventano vittime di bullismo e di isolamento sociale. In questi casi è fondamentale anche il ruolo dell’insegnante che deve favorire le relazioni e l’inclusione, ma anche lo sviluppo cognitivo e intellettivo della fase evolutiva che sta attraversando.

Le problematiche e le difficoltà aumentano quando il paziente inizia a frequentare gli altri gradi della scuola dell’obbligo e l’università.

Se viene diagnosticata la sindrome di Asperger non vuol dire che il paziente non potrà trovare una sua strada e vivere una sua vita; avere la sindrome vuol dire che il soggetto affronterà il suo percorso di vita in maniera differente; il problema più grosso è l’incapacità di relazionarsi e interagire con gli altri. Per evitare spiacevoli conseguenze è fondamentale il rispetto degli altri e fare seguire un percorso terapeutico adatto al caso.

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