Richiamo degli angeli: cos’è e perché si usa in gravidanza

Il Richiamo degli Angeli non è un ciondolo prezioso ma ha un valore inestimabile per mamma e neonato: ecco di cosa si tratta e come funziona

Richiamo degli angeli: cos’è e perché si usa in gravidanza

Il Richiamo degli Angeli è un ciondolo speciale il cui ruolo è appunto quello di contribuire a rinsaldare il legame affettivo della gestante con il suo bambino. I nove mesi di gestazione servono non soltanto per consentire l’accrescimento e lo sviluppo del feto nel grembo materno, ma anche per incominciare a costruire un rapporto psico-emotivo tra madre e figlio che troverà poi la sua completa realizzazione al momento della nascita.

Cos’é il Richiamo degli Angeli e come funziona

E’ un ciondolo originale che si collega ad antiche tradizioni messicane finalizzate a portare salute, fortuna a prosperità al nascituro. Si tratta di un gioiello di forma e dimensioni leggermente differenti, ma che nel complesso è costituito da un contenitore sferico al cui interno si trova un piccolo xilofono.

Il sonaglio di questo ciondolo può anche non essere prezioso ma ha un valore inestimabile

Il sonaglio di questo ciondolo può anche non essere prezioso ma ha un valore inestimabile

Lo strumento viene sollecitato ad ogni movimento, emettendo un suono melodioso che, secondo la tradizione, sarebbe capace di richiamare appunto gli angeli verso la futura mamma. Il dolce suono angelico contribuisce inoltre a infondere serenità e gioia durante i nove mesi di attesa, già a partire dalla ventesima settimana, quando la gestante è in grado di avvertire distintamente i lievi movimenti del feto.

È proprio da questo momento che, secondo le evidenze scientifiche, sarebbe importante interagire con il bambino che ha incominciato a percepire l’esistenza di una realtà esterna. Grazie alla ritmicità del suono, il piccolo può entrare in contatto con i ritmi biologici della madre, in modo tale che, dopo la nascita, possa adattarsi meglio anche al ritmo sonno/veglia.

Infatti il feto avverte distintamente il suono soltanto nelle ore diurne, quando la mamma si muove e interagisce con l’ambiente, mentre durante la notte non gli è possibile avvertire nessun rumore.

Secondo i miti delle popolazioni messicane, il magico scampanellio del ciondolo richiama l’angelo custode del bambino non appena venuto al mondo.

Il gioiello, che deve essere portato dalla mamma durante il periodo della gravidanza, dopo il parto può essere attaccato alla culla oppure in un braccialetto da mettere al polso del lattante.

Dopo il parto, il ciondolo può essere attaccato alla culla.

Dopo il parto, il ciondolo può essere attaccato alla culla.

Perché si usa in gravidanza

Il corretto impiego del Richiamo degli Angeli durante la gravidanza presuppone che il ciondolo venga attaccato a una lunga catena che arriva fino a livello del pancione.

Ricollegandosi ad alcune culture di popoli Asiatici, questo sonaglio è dotato di poteri magici in quanto riesce a richiamare l’angelo custode, contribuendo a proteggere mamma e bambino nei nove mesi della gestazione e anche dopo il lieto evento.

Grazie alla sua localizzazione esattamente sopra la pancia della futura madre, il suono emesso dal ciondolo viene percepito del feto, che lo associa ad altri rumori ritmici come il respiro e il battito cardiaco della gestante.

Se durante la gravidanza questo simbolico gioiello protegge prevalentemente la futura mamma, dopo il parto esso deve passare al neonato, dato che gli angeli devono dirigersi proprio verso di lui. Non si tratta quindi di un monile apprezzato perché prezioso, ma piuttosto per il suo importante valore simbolico e per il significato che racchiude.

Conosciuto come “Bola Messicana” dove il termine “bola” significa “palla” in relazione alla forma sferica del ciondolo, il Richiamo degli Angeli presenta appunto una forma sferica, vuota internamente, dove è localizzato un piccolo xilofono. Per la sua realizzazione vengono utilizzati materiali in grado di offrire le migliori garanzie di sicurezza sia per la gestante che per il neonato.

Il fatto che si tratti di un oggetto che inizialmente viene indossato dalla futura mamma e poi dal suo bambino riveste un profondo significato simbolico, che rinsalda con forza il legame madre-figlio.

Donare questo ciondolo al proprio figlio rafforzerebbe secondo la tradizione il legame madre-figlio

Donare questo ciondolo al proprio figlio rafforzerebbe secondo la tradizione il legame madre-figlio

Vantaggi offerti dal Richiamo degli Angeli

È risaputo che il bambino subito dopo la nascita abbia una memoria ben precisa di tutti i suoni avvertiti durante i nove mesi in cui è rimasto nel pancione della sua mamma. Anche il tintinnio dello xilofono in miniatura contenuto all’interno del Richiamo degli Angeli consente una netta percezione di quanto il feto ha sperimentato nel periodo gestazionale.

Tra i principali vantaggi offerti da questo ciondolo vi è appunto la possibilità di permettere al bambino di riconoscere un suono che lo tranquillizza poiché gli ricorda la madre. Attaccando il sonaglio alla culla del neonato, egli è portato ad identificare l’emissione di onde sonore con la figura materna e quindi a pacificarsi.

Dopo la nascita il piccolo ricorda tutto quello che ha sentito nei nove mesi di gravidanza, riconoscendo la voce della madre, il suo battito cardiaco e il ritmo respiratorio.

Sembra ormai appurato che il neonato riesca a tranquillizzarsi ascoltando il suono del sonaglio, soprattutto quando è soggetto a una crisi di pianto e la mamma scuote il Richiamo degli Angeli vicino a lui.

Il vantaggio del ciondolo si collega anche alle sue ridotte dimensioni che ne consentono l’impiego sia attaccandolo alla culla, che unito a un braccialetto.

Nel primo caso il bambino si calma nel momento in cui la culla viene mossa e quindi il sonaglio emette i suoi suoni; nel secondo caso è il bambino stesso ad auto-tranquillizzarsi quando, dimenando braccia e gambe, percepisce un suono che conosce molto bene.

Continua a leggere su Fidelity Donna