Pokemon Go è arrivato in Italia da poco meno di un mese e già è diventato un argomento che divide le persone tra appassionati, indignati e qualche raro individuo completamente disinteressato. In cosa consiste questa nuova piattaforma multimediale e che cos’ha di così accattivante da coinvolgere adulti e bambini?
Si tratta di un gioco interattivo dove il possessore del dispositivo multimediale, solitamente uno smartphone, si mette alla caccia dei Pokemon al fine di catturarne il più possibile. Fin qui nulla di strano, se non fosse che non è un omino sullo schermo che si muove alla ricerca dei mostri colorati, bensì l’utente stesso che gira per strada per scovare dei personaggi da catturare.
Tra le persone che si definiscono assolutamente anti-Pokemon Go, uno degli aspetti che ritengono maggiormente insopportabile è l’isolamento in cui si riversano le persone che sono coinvolte nel gioco. In sostanza, se prima incontrare qualcuno che armeggiava con messaggini e social mentre camminava per strada, poteva capitare, il rischio che si corre con Pokemon Go è di vedere un’orda di zombie che cammina fissando lo schermo del cellulare.
La cosa peggiore in tutto questo, come evidenziano alcuni fatti di cronaca, forse un po’ troppo utilizzati dagli “anti” come monito contro questa App, è che camminando, o addirttura guidando, le persone non prestano attenzione ai fatti che accadono per strada rischiando di venire investiti o causare spiacevoli incidenti.
Per i giovanissimi che si appassionano a questo nuovo gioco esiste un ulteriore problema che le mamme dovrebbero tenere da conto: l’uso indiscriminato del telefono. L’applicazione è uscita in estate e, con molta probabilità, sempre che non vi siano trovate di mercato che lancino imperdibili novità, per l’autunno molti ragazzi potrebbero aver già perso interesse verso i Pokemon. Resta comunque da tenere in considerazione che, grazie al tanto tempo libero che uno studente ha in estate, potrebbe rimenere incollato allo smatphone per l’intera giornata.
Come tutti i videogiochi, anche i più antichi, il problema dell’uso indiscriminato può causare diversi problemi, da quelli legati alla vista a quelli, più seri, della percezione distorta della realtà. Ma che cos’ha di diverso questa aApp da altri giochi che sono diventati virali alla loro uscita, come Candy Crash o simili?
Mentre i giochi precedenti veniva usati per riempire un ritaglio di tempo, ecco che si tirava fuori il telefono alla fermata del bus per fare una partita ed ingannare l’attesa, ora la curiosità e l’interattività di Pokem Go sono quasi irresistibili e portano il giocatore a non abbandonare mai lo strumento per la ricerca.
Se siete preoccupate che i vostri figli non sappiano gestire il loro rapporto con questa nuova ed avvincente avventura multimediale, vi consigliamo di fare molta attenzione al tempo che dedicano al gioco. Prima di imporre la disinstallazione dell’app, osservate il comportamento del ragazzo, in fondo non è detto che si faccia risucchiare dal vortice dei mostri colorati al contrario, potrebbe stupirvi e saper dire basta autonomamente. Dargli un tempo per giocare è un po’ difficile, piuttosto è importante valutare se il ragazzo si isola e se davvero fa lo zombie con il telefono in mano.
La cosa migliore, appurato che non sa gestire i tempi di gioco, è fargli notare il problema e chiedergli di agire di conseguenza, senza dover, necessariamente usare le maniere drastiche.
Pokemon Go è la novità del momento e come tante altre appassiona i più sensibili all’argomento, perciò mamme fate attenzione per evitare spiacevoli conseguenze.