Morte Diana Pifferi, poco fa la notizia dal carcere: non è stata la mamma

Emergono nuove indiscrezioni in merito ad Alessia Pifferi, la donna accusata di aver ucciso la figlia di soli 18 mesi. Ecco la notizia clamorosa proveniente dal carcere.

Morte Diana Pifferi, poco fa la notizia dal carcere: non è stata la mamma

Sono passati due mesi da quei giorni di luglio in cui si scoprì questo terribile caso di cronaca. Una bambina di appena di 18 mesi, Diana, era stata abbandonata da sola nel suo lettino per sei giorni, andando incontro ad una morte terribile senza cibo nè acqua. Il 21 luglio, Alessia Pifferi, madre della povera bambina, è finita in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Stanno emergendo proprio in queste ore ulteriori indiscrezioni sulla donna accusata del brutale omicidio della figlia. In questi mesi di carcere ha convissuto nella stessa cella con una donna di nome Sara, che ha parlato di lei ai microfoni della trasmissione ‘Iceberg Lombardia’: ecco cosa gli avrebbe confessato la Pifferi. 

La confessione della Pifferi

Sara ha passato due mesi in cella con Alessia Pifferi, la donna in carcere con l’accusa di omicidio volontario della figlia di appena 18 mesi. Una vicenda che ha suscitato grande clamore e sgomento nell’opinione pubblica, fortemente colpita da una storia così raccapricciante. Tutti vorrebbero sapere cosa possa mai essere passato nella mente della donna, perchè ha deciso di far morire la piccola in un modo così terribile.

Secondo quanto ha rivelato dalla compagna di cella in questa lunga intervista, ogni qualvolta il discorso ricadesse sulla figlia, Alessia Pifferi incolpava soprattutto una persona: “Spesso cadeva su questo discorso, puntualizzava molto il fatto che se non fosse stato per il suo compagno sua figlia avrebbe potuto essere ancora viva. Dava molto a lui la colpa…Lei quando ha visto che quest’uomo spariva e poi tornava, per non “scombussolare” la bambina ha deciso di non portarla con lei. Inoltre, altro dettaglio sconvolgente, la Pifferi parlava della figlia di appena 18 mesi come una persona automa, in grado di mangiare da sola.

Sara ha affermato di aver avuto da subito la sensazione di relazionarsi con una persona che non era affatto lucida e, soprattutto, che non aveva ancora ben realizzato totalmente quanto accaduto: “L’ho vista lucida a metà. Si vedeva che aveva un distacco netto con la realtà, però allo stesso tempo si vedeva e si sentiva nelle sue parole che c’era tanto dispiacere. Era proprio una cosa che te ne accorgi a pelle. Che stava tirando fuori una batosta forte“.

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