Io le chiamerei “storie di ordinaria follia”, mentre per alcuni, potrebbero essere semplice normalità. Anche in questo siamo diversi, vigendo la libertà di pensiero.
In un mondo in cui tutto è improntato sull’apparire e non sull’essere, è facile che possano accadere episodi come quello che sto per raccontarvi e che, come sempre, dividono l’opinione pubblica.
Partiamo dal presupposto che si vive di social, non solo immortalando ogni minima cosa si faccia nella propria quotidianità ma puntato ad accrescere il numero di followers mostrando chiappe al vento, seni al vento e chi più ne ha più ne metta.
Alcuni si sottopongono a prove di coraggio (o di deficienza), pur di avere quel like tanto atteso, con inevitabili ripercussioni sul loro stato di salute, altri toccano il ridicolo con video demenziali.
Ma questo rimane un mio modestissimo parere. Per diventare famosi, senza il minimo sacrificio, l’importante è produrre contenuti. Ma quanto accaduto alla protagonista di quest’assurda vicenda mi ha lasciato senza parole.