Famiglia reale sotto choc: il principino George minaccia i compagni di scuola

Sta suscitando molto clamore nel Regno Unito una vicenda che ha come protagonista il principino George. Avrebbe minacciato alcuni compagni di scuola: ecco in che modo.

Famiglia reale sotto choc: il principino George minaccia i compagni di scuola

La Royal Family è tornata ancora una volta a far parlare di sè per una vicenda di cui si è reso protagonista il piccolo George, di appena 9 anni. Il primogenito di Kate e William ha mostrato da sempre un caratterino molto forte, tanto che in diverse occasioni si è preferito lasciarlo a casa nelle uscite pubbliche per non incappare in qualche imbarazzo.

Ancora una volta, il principino ha palesato la sua indole battagliera, arrivando addirittura a minacciare i suoi compagni di scuola. Sicuramente è un atteggiamento che non si addice affatto ad un membro della famiglia reale, per rimetterlo in riga c’è chi auspica un’educazione ancora più rigida. Anche se i suoi genitori non l’avranno presa bene, quello che ha detto ad un suo coetaneo per ‘intimorirlo’ non può che far strappare un sorriso.

Ecco cosa ha detto

A rivelare il simpatico accaduto è stata Katie Nicholl nel libro The New Royals, nel quale ha svelato tanti retroscena inediti sulla famiglia reale. Uno di questi riguarda in principino George che, per intimorire un amichetto che si mostrava particolarmente spavaldo con lui, lo avrebbe rimesso in riga con queste parole: “Stai attento perché mio padre sarà Re!“.

Non c’è che dire, non manca certo la personalità al piccolo George, assolutamente già deciso a far valere i propri titoli nobiliari per difendersi da qualche antipatia. D’altronde, buon sangue non mente, basti ricordare che quando il padre William aveva 8 anni, non ci andò più leggero con un suo compagno di classe, che minacciò di farlo rinchiudere nella torre di Londra.

Secondo quanto rivelato dalla scrittrice, il piccolo George è educato sapendo l’importanza del ruolo che prima o poi erediterà: “William e Kate stanno crescendo i loro figli, in particolare il primogenito, con la consapevolezza di chi è e del ruolo che erediterà, ma sono desiderosi di non appesantirli con il senso del dovere. George da bambino si è scontrato con i suoi coetanei dicendo questa frase”.

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