Chiara Petrolini, la stretta della procura sui complici (1 / 2)

Chiara Petrolini, la stretta della procura sui complici

Chiara Petrolini,  dopo il ritrovamento dei corpi dei due neonati, da lei messi al mondo, sepolti in giardino, è ai domiciliari per  delitto premeditato e soppressione dei piccoli, mentre le indagini della procura di Parma e del titolare Alfonso D’Avino proseguono senza sosta. L’obiettivo è quello di far luce sul doppio delitto che ha scosso non solo il piccolo comune di Traversetolo in cui i fatti si sono consumati, ma tutti noi che stiamo seguendo il caso.

La studentessa universitaria, che ha nascosto le due gravidanze, togliendo la vita ai figlioletti, per poi disfarsi dei loro corpi,  sarà ascoltata giovedì dal gip.

Ovviamente,  solo allora, sapremo se si avvarrà della facoltà di non rispondere o se, al contrario, fornirà dinnanzi al giudice per le indagini preliminari la sua ricostruzione dei fatti. Ad oggi, sono ancora troppi i dubbi e i punti interrogativi che dovranno essere fugati da chi sta indagando.

Una su tutte è la domanda che preme risolvere: Chiara ha per davvero fatto tutto da sola come dice, oppure qualcuno l’ha aiutata o sapeva ma è stato  zitto? Proprio in queste ore, è accaduto un qualcosa di molto importante per chi sta seguendo questo caso di cronaca nera che ha scosso il mondo dell’informazione nazionale.

E’ arrivata la stretta della procura sui complici di Chiara Petrolini. Vediamo insieme cosa sta succedendo, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo, essendo queste ore molto importanti per il caso dei neonati sepolti nel giardino della villetta di Traversetolo.

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