Angela Celentano, non tutto è perduto: l’ultima speranza per la ragazza

Nonostante il test del Dna non abbia portato ai risultati tanto sperati, la famiglia Celentano può ancora sperare in una svolta nel caso: ecco di cosa si tratta.

Angela Celentano, non tutto è perduto: l’ultima speranza per la ragazza

Sono passati quasi 27 anni da quel 10 agosto 1996, quando si persero per sempre le tracce di Angela Celentano, una bambina di appena 3 anni che era in gita insieme alla sua famiglia sul Monte Faito. Si allontanò dai genitori per seguire un bambino con cui stava giocando, ma da allora è scomparsa nel nulla.

Nelle scorse settimane si era fatta sempre più strada la pista sudamericana, cioè quella di una giovane modella venezuelana che aveva fatto sobbalzare la famiglia Celentano per l’incredibile somiglianza. Purtroppo i risultati del test del Dna hanno stabilito che la giovane non è affatto imparentata con la famiglia di Vico Equense. Tuttavia non è ancora tutto perduto, i Celentano sono determinati a seguire un’altra pista che pare molto attendibile: scopriamo di cosa si tratta. 

La pista turca

Durante gli scorsi mesi è stata attenzionata nuovamente dagli investigatori e dagli stessi Celentano un’altra pista che si è riaperta a distanza di oltre 10 anni: quella che porta in terra turca. Ad aprirla nel lontano 2009 una signora di nome Vincenza Trentinella, la quale aveva riferito ciò che avrebbe appreso da un prete: cioè che la povera Angela vivrebbe sull’isolotto Buyukada insieme a quello che crede suo padre.

Si tratta di una pista riaperta circa 2 anni fa, e ci sarebbero ancora altri 5 mesi di tempo per compiere quegli ulteriori accertamenti necessari per mezzo di una rogatoria internazionale con la Turchia. A supportare la famiglia Celentano un team coardinato dai legali Luigi Ferrandino ed Enrica Visconti, sempre attivi in questi anni per occuparsi delle faccende burocratiche, come in ultimo la richiesta del test del Dna.

Intanto i genitori di Angela, Catello e Maria, non si danno per vinti e continuano a sperare di poter riabbracciare un giorno la figlia ormai 29enne: “Continueremo nelle nostre ricerche e qualunque altra segnalazione meritevole di approfondimento verrà percorsa”. Sfumata clamorosamente la pista sudamericana, non resta che riporre nuovamente le speranze nelle segnalazioni che porterebbero in Turchia. 

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