Essere genitori è un privilegio e un dono straordinario, ma è anche tra le esperienze più impegnative e stravolgenti che l’uomo e la donna possono fare. Tra ricordi personali ed esperienze di vita, la pratica è comunque la migliore soluzione. Ci sono, però, alcune azioni che non bisogna mai tenere con un bambino piccolo, perché le conseguenze potrebbero provocare problemi durante la crescita, nelle varie età e fasi del loro sviluppo psico-fisico.
Non bisogna ignorarli. Quando sono piccoli, i bambini non comunicano con le parole, ma con il pianto. Il pianto, spesso interpretato dai genitori come un gioco, un gesto di furbizia, un dispetto o un caso, in realtà è il mezzo che usa Il bambino per dirci qualcosa e bisogna capire al più presto la sua origine; ignorarlo potrebbe causare l’insorgere di problemi durante lo sviluppo.
Per il bambino, il distacco dai genitori, per esempio quando inizia a dormire lontano dalla camera dei genitori, è traumatico. In questi casi, spesso il bambino piange per comunicare il suo bisogno di affetto, di sicurezza e il suo attaccamento alla madre. Non bisogna farli piangere fino a quando si addormentano. Questa è la fase in cui il bambino sviluppa il senso di fiducia verso l’ambiente esterno per cui è importante farli sentire al sicuro.
I bambini hanno continuamente bisogno di protezione, come quando erano nel ventre della mamma. Anche se non lo notiamo, loro avvertono di essere in un nuovo ambiente: più grande, sconosciuto, poco rassicurante. Per tranquillizzarli non bisogna negare loro un abbraccio.