Le adenoidi, così come le tonsille, fanno parte del sistema linfatico e immunitario: ci proteggono dagli attacchi di virus e batteri.
Chiamate anche tonsille faringee, queste si trovano dietro il naso, sopra le tonsille, e sono delle formazioni a grappolo di tessuto linfatico. Insieme alle tonsille comuni, alla tonsilla tubarica e alla tonsilla linguale, costituiscono un sistema noto come Anello linfatico di Waldayer. Questo anello si può considerare una barriera protettiva contro gli attacchi degli agenti patogeni esterni che colpiscono le vie respiratorie.
Quando si ingrossano possono determinare la comparsa di alcuni sintomi. Il bambino ha difficoltà a respirare, parla con voce nasale, russa, resta spesso con la bocca aperta. Sono abbondanti anche le secrezioni di muco che fuoriescono dal naso. In genere, sono sintomi transitori che, tuttavia possono richiedere in alcuni casi l’intervento chirurgico, anche se i medici tendono a evitarlo. Solitamente, in età pediatrica, sono asportate insieme alle tonsille.
Cosa sono le adenoidi
Le adenoidi si trovano dietro al naso, nella posteriore della rinofaringe e sono formate da tessuto linfatico. Mentre i globuli bianchi circolano intorno al tessuto linfatico, questi hanno il compito di proteggerci dagli attacchi di virus e batteri. Producono, infatti, degli anticorpi utili per ridurre il rischio di infezioni delle vie respiratorie.
Nei bambini, in particolar modo, tendono ad aumentare di dimensione proprio per effetto della loro funzione di difesa immunitaria; in seguito, verso i 10 anni tendono a ridursi spontaneamente fino a scomparire. Il loro ingrossamento prende il nome di ipertrofia adenoidea, mentre l’infezione virale o batterica è definita adenoidite. Quando queste crescono eccessivamente, compromettendo il sistema respiratorio, vengono asportate con un intervento chirurgico.
Sintomatologia e conseguenze
L’ingrossamento delle adenoidi può causare difficoltà nella respirazione, ostruzione delle fosse nasali, incapacità di drenare il muco e ristagno di catarro. Chi ne soffre tende a parlare con la voce nasale, a respirare con la bocca aperta e a russare durante la notte. Il soggetto può avere anche difficoltà nel deglutire.
Frequenti sono le infiammazioni e le infezioni delle vie respiratorie che determinano bronchiti, tosse, mal di gola. In alcuni casi l’ipertrofia adenoidea causa sanguinamento dal naso, aumento della pressione del sangue nei polmoni (ipertensione polmonare). Comuni sono anche i disturbi del sonno e l’apnea notturna.
Il loro ingrossamento può determinare ad un blocco delle tube di Eustachio, causa dell’otite e della sordità.
È spesso confusa con il comune raffreddore, può determinare anche la presenza di stati febbrili nel bambino.
Diagnosi
Se il bambino ha difficoltà a respirare e si sospetta l’ingrossamento della zona è importante rivolgersi tempestivamente al pediatra. Sono il questo modo si eviterà che il disturbo si aggravi.
Le adenoidi non sono sempre visibili e non si possono percepire gonfie come nel caso della tonsillite; per questo motivo il pediatra, prima di formulare la diagnosi, potrà esaminare la zona eseguendo un’endoscopia.
Per approfondire, il medico potrà richiedere anche di eseguire degli esami del sangue e di esaminare la cultura microbiologica. In questo modo, sarà possibile verificare la presenza di virus o batteri. I virus da riconoscere sono Adenovirus, Rinovirus e Paramyxovirus; mentre, tra i batteri si osservano Streptococcus pyogenes, Streptococcus pneumoniae, Moraxella catarrhalis e Staphylococcus aureus.
Ulteriori accertamenti vengono eseguiti con i raggi X.
Cure e trattamento
Quando i sintomi evidenziano ipertrofia delle adenoidi o un’adenoidite, il medico prescriverà al paziente una cura farmacologica. Si tratta di mucolitici, analgesici e antipiretici e antibiotici per trattare l’infezione, batterica o virale. I farmaci vengono somministrati per via aerosolica. Possono essere di aiuto anche i lavaggi nasali e fargli respirare iodio marino. Portare il bambino a mare in estate aiuta il bambino a respirare meglio.
Nel caso in cui la terapia farmacologica non ha effetto o la respirazione è compromessa si procede con l’intervento chirurgico.
Quando togliere le adenoidi
L’intervento chirurgico per asportare le adenoidi prende il nome di adenoidectomia. In linea generale, si tende ad aspettare che il bambino abbia compiuto almeno 4 anni prima di proporlo. La spiegazione è che, come anticipato, queste tendono a scomparire spontaneamente con l’età.
L’intervento è di breve durata, 5-10 minuti, ed eseguito in anestesia generale; è spesso associato all’asportazione delle tonsille (adenotonsillectomia). Consiste nel raschiamento della massa di tessuto in eccesso.
Dopo l’intervento, il bambino dovrà bere molti liquidi, mangiare gelati ed evitare bagni molto caldi.