Tiziana Cantone, il suo video di nuovo nei siti a luci rosse: "Una vergogna senza fine"

A distanza di anni dal terribile dramma spunta nuovamente il video incriminato. Intanto proseguono le indagini sulla morte di Tiziana Cantone: ecco le ultime novità.

Tiziana Cantone, il suo video di nuovo nei siti a luci rosse: "Una vergogna senza fine"

E’ stato uno dei casi più discussi anche livello mediatico, la morte di Tiziana Cantone ha lasciato un solco profondo nel nostro Paese. Da quel momento si sono scatenati accesi dibattiti su un tema delicato come la divulgazione sul web di immagini private, un problema di grande attualità al giorno d’oggi sul quale il legislatore è intervenuto con una legge sul revenge porn.

Come noto la 31enne era stata ritrovata senza vita in seguito alla pubblicazione online di un filmato intimo, motivo per il quale si era ipotizzato subito il suicidio. In realtà, si tratta di un caso ancora aperto sul quale gli inquirenti hanno gettato nuova luce aprendo altre piste. A parte questo, proprio quel video che si pensava aver eliminato per sempre dalla rete sembra essere rispuntato nuovamente su un sito a luci rosse: ecco le ultime novità.

Le novità sul caso

Dopo più di 6 anni da quel tragico evento, nelle ultime ore il caso di Tiziana Cantone torna a far discutere a causa della nuova messa in rete proprio di quel video incriminato. Nonostante il lavoro dei tecnici antipirateria, evidentemente qualcuno è stato in grado di aggirare i filtri anti bloccaggio e a pubblicare nuovamente il filmato.

Purtroppo si tratta di siti web con sede nei paradisi fiscali, contro i quali non hanno grande effetto le diffide o le richieste dell’autorità giudiziaria italiana. In occasione della diffusione di questo filmato nel 2016, la povera Tiziana Cantone aveva sporto denuncia senza ottenere grandi risultati, anzi dovendo pagare persino le spese processuali. 

Da lì a pochi giorni fu ritrovata apparentemente impiccata nella sua villa in provincia di Napoli. L’ipotesi del suicidio era parsa subito la più plausibile, in quanto la povera 31enne si ritrovò a subire pesanti offese ed umiliazioni che si riteneva l’avessero spinta al gesto estremo. Successivamente, il medico legale Mariano Cingolani evidenziò come vi fossero, invece, chiari segni di strangolamento. Per questo motivo la vicenda ha avuto ulteriori sviluppi ed è stata aperta un’indagine parallela, ancora in corso, circa l’ipotesi di omicidio

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