Caso Liliana Resinovich: la sconvolgente confessione a Chi l’ha visto

Il caso Liliana Resinovich è davvero intricato e per ora non si sa ancora cosa sia accaduto alla triestina rinvenuta cadavere il 5 gennaio scorso. Intanto, in queste ore, è arrivata una sconvolgente confessione.

Caso Liliana Resinovich: la sconvolgente confessione a Chi l’ha visto

Cosa è accaduto a Liliana Resinovich che tutti i suoi amici chiamavano Lilly? Il giallo che ruota attorno alla 63enne, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata senza vita il 5 gennaio scorso, è un rompicapo per gli inquirenti che lavorano sul caso.

A quasi 3 mesi dal ritrovamento del cadavere della donna, scomparsa dalla sua casa di Trieste 11 giorni prima di Natale e scoperta senza vita tra la vegetazione del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, il 5 gennaio scorso, si stanno scandagliando tutte le piste possibili ma, proprio poche ore fa, intervistato dai microfoni di Chi l’ha visto, c’è chi ha rilasciato una sconvolgente confessione.

La confessione choc

C’è chi proprio non crede che Liliana si sia suicidata. E’ suo marito, l’ex fotografo Sebastiano Visintin che, a Chi l’ha visto, ha dichiarato: “Gli ultimi tre giorni li abbiamo passati insieme serenamente. Anche quella mattina non ha fatto niente di strano: una persona che si vuole togliere la vita alle sei di mattina va a fare la lavatrice? Abbiamo fatto una colazione insieme e poi ci siamo salutati. Non penso si sia suicidata. Ma non so cosa le sia successo”.

Il marito di Liliana ha proseguito dicendo: “Credo che il suicidio di Liliana sia una cosa stranissima, non posso pensare che una persona che vuole togliersi la vita metta in piedi quello che ha fatto lei: i sacchetti, i sacchi neri … secondo me bisogna capire cosa è successo dopo la telefonata che lei ha avuto con Claudio Sterpin: quella telefonata è importante perché in quel momento lì è cambiato qualcosa in Liliana”.

In effetti, Liliana è stata ritrovata con la testa in due buste di plastica, chiuse con un cordino al collo e con le gambe infilate in alcuni sacchi neri. Davvero la 63enne avrebbe scelto quelle modalità decisamente singolari, anche se comunque rientranti tra i suicidi, per porre fine alla sua esistenza? E perché? Sono domande complesse, alle quali gli inquirenti stanno cercando di trovare una risposta da mesi ma che, secondo il marito della donna, hanno una sola risposta: no. La sua Lilly non si sarebbe suicidata. Tornando a Claudio Sterpin, Visintin, che non è indagato, ha puntato il dito proprio contro di lui, l’amico/amante della moglie che è stato il primo a preoccuparsi per la sparizione della donna e che ha indicato l’orizzonte di una separazione come svolta imminente nella vita di Liliana Resinovich, proprio a ridosso della sua morte.

Il marito tuona:“Liliana quella mattina ha lasciato a casa i documenti, il telefono e l’anello.Claudio si è inventato tutto: la relazione tra loro? Questo è quello che dice lui. Per favore finiamola di infangare Lilly. Lui si era fatto un film nella sua testa, del fatto che lei volesse stare con lui ma non era così. Lui sta infamando Liliana”. Secondo Sebastiano, dopo questa telefonata, deve essere successo qualcosa, o qualcuno l’ha minacciata. In quel momento è cambiato qualcosa in Liliana se lei ha lasciato i telefoni, i documenti e l’anello a casa. Cosa è accaduto è ancora un mistero.

Continua a leggere su Fidelity Donna