Beccati a farlo sul sedile posteriore: ecco cosa ha scoperto la polizia

Una coppia italiana beccata in auto a consumare un rapporto, è stata poi perquisita dagli agenti. Quello che hanno trovato in auto è sorprendente: ecco di cosa si tratta.

Beccati a farlo sul sedile posteriore: ecco cosa ha scoperto la polizia

Ogni giorno capita davvero di sentirne di tutti i colori, sicuramente questa storia rientra tra le più bizzarre. Si erano appartati in auto per consumare un rapporto e fin qui, sebbene non sia assolutamente legale, è un malcostume tipico di molti. A soprendere gli agenti, che intanto avevano colto sul fatto la coppia, è stato soprattutto qualcos’altro.

Si erano fermati in una piazzola di sosta sull’autotrada A 14 bis, sino a che improvvisamente non sono stati raggiunti dalla Polizia stradale, operativa durante il servizio di vigilanza autostradale. Colti di sorpresa dagli agenti, la coppia ha cercato di malcelare goffamente quello che era già evidente, ma per loro i problemi sono stati soprattutto altri: ecco cosa è stato scoperto dai controlli.

L’incredibile scoperta

Mentre tentavano di rivestirsi velocemente, in preda all’imbarazzo più totale e al timore per i provvedimenti degli agenti, questi ultimi avevano già notato intanto la presenza di un bimbo di appena un anno sul sedile del passeggero. Identificati i due soggetti, un uomo italiano e una donna 38enne di nazionalità cinese, la polizia ha scoperto come quest’ultima si trovasse in realtà già in seri guai con la giustizia.

La donna era stata condannata per sfruttamento della prostituzione ed attualmente si trovava in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione a Lugo, dove viveva insieme al marito e al piccolo presente insieme a loro in auto. Per questo motivo, dopo aver denunciato entrambi per atti osceni in luogo pubblico davanti a minori, gli agenti della Polizia Stradale non hanno potuto far altro che procedere all’arresto della 38enne per evasione.

In seguito a tale accaduto, si è svolto nei giorni successivi il processo con rito direttissimo che ha sentenziato la convalida dell’arresto della donna cinese, che potrà continuare la propria detenzione domiliare presso la propria abitazione, e la concessione dei termini di difesa. 

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