Beccati a farlo sul sedile posteriore: ecco cosa ha scoperto la polizia (2 / 2)

Ogni giorno le forze dell’ordine si imbattono in situazioni bizzarre e imprevedibili, ma l’episodio avvenuto recentemente lungo l’autostrada A14 bis ha davvero sorpreso gli agenti. La scena si è svolta in una piazzola di sosta, dove una coppia, intenta a consumare un rapporto sessuale in auto, è stata colta in flagranza di reato dalla Polizia Stradale. Sebbene non sia raro che i trasgressori si appartino in luoghi meno convenzionali, ciò che è emerso durante i controlli è andato ben oltre le aspettative.

Questa scoperta ha trasformato quella che sembrava solo una bravata in un caso molto più serio, con conseguenze legali significative per la coppia. Oltre a dover rispondere del reato di atti osceni in luogo pubblico, ora dovranno affrontare accuse ben più gravi legate al possesso di sostanze stupefacenti.

L’episodio, inizialmente banale, si è così trasformato in una lezione amara per la coppia, evidenziando come comportamenti apparentemente innocui possano rapidamente sfociare in situazioni molto più complesse e pericolose.

Mentre tentavano di rivestirsi velocemente, in preda all’imbarazzo più totale e al timore per i provvedimenti degli agenti, questi ultimi avevano già notato intanto la presenza di un bimbo di appena un anno sul sedile del passeggero. Identificati i due soggetti, un uomo italiano e una donna 38enne di nazionalità cinese, la polizia ha scoperto come quest’ultima si trovasse in realtà già in seri guai con la giustizia.

La donna era stata condannata per sfruttamento della prostituzione ed attualmente si trovava in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione a Lugo, dove viveva insieme al marito e al piccolo presente insieme a loro in auto. Per questo motivo, dopo aver denunciato entrambi per atti osceni in luogo pubblico davanti a minori, gli agenti della Polizia Stradale non hanno potuto far altro che procedere all’arresto della 38enne per evasione.

In seguito a tale accaduto, si è svolto nei giorni successivi il processo con rito direttissimo che ha sentenziato la convalida dell’arresto della donna cinese, che potrà continuare la propria detenzione domiciliare presso la propria abitazione, e la concessione dei termini di difesa.