Vesciche e bolle da sfregamento ai piedi? 4 consigli per curarle in maniera naturale

4 consigli utili per combattere le fastidiose vesciche da sfregamento che ci impediscono di goderci le belle giornate di camminate nella natura, ma anche una bella serata con tacchi a spillo o scarpe eleganti.

Vesciche e bolle da sfregamento ai piedi? 4 consigli per curarle in maniera naturale

Io adoro fare trekking in montagna, fare lunghe passeggiate sulla spiaggia in estate, le estenuanti serate danzanti ma, ahimé, ho i piedi delicatissimi e, puntualmente, mi ritrovo a combattere con le fastidiose vesciche che si formano a causa dello sfregamento dei calzini e delle scarpe.

Ormai, con il tempo, sono diventata un’esperta nella cura di queste innocue ma dolorose lesioni, ecco qualche utile consiglio per difendre i nostri piedi e aiutarli a guarire più velocemente.

1) Iniziamo con un pediluvio disinfettante, rinfrescante e ristoratore: in 2 litri di acqua calda fate infondere una o due bustine di the verde, che aiuta a sgonfiare e a lenire il dolore, per 10 minuti. Trascorso il tempo di infusione aggiungere tre cucchiai colmi di bicarbonato di sodio e 5 gocce di tea tree oil (olio essenziale di melaleuca). Il teatree è facoltativo, ma io consiglio di tenerne sempre una boccetta in casa, ha forti proprietà antibatteriche e antinfiammatorie e può essere utilizzato come rimedio in tantissime diverse situazioni. Per i piedi è un toccasana, anche in presenza di onicomicosi! Comunque, una volta preparato il pediluvio immergere i piedi per 10/15 minuti e rilassarsi. Se le vesciche si sono già aperte il teatree potrebbe bruciare un po’, meglio ridurne la dose a 3 gocce.

2) Se la vescica è grande, dolorante e piena di liquido meglio romperla con un ago disinfettato, perchè se si rompe poi da sola è peggio. Nel caso di rottura della vescica va semplicemente disinfettata e magari coperta con una garza o un cerottino, rimandando i passaggi successivi a uno/due giorni dopo, quando sarà iniziata la guarigione. Se invece la vescica è piccola e non troppo dolorante bisogna fare di tutto per mantenerla intatta e possiamo procedere con il trattamento: io di solito a questo punto faccio l’impacco di camomilla. Prima mi preparo una bella camomilla, poi con la bustina faccio un impacco sulla vescica. Se avete a disposizione anche un po’ di olio di iperico, questo è il momento giusto per massaggiarne un po’ sulla vescica.

3) È arrivato il momento di applicare la crema alla calendula, che accelera la guarigione stimolando la produzione della fibrina, lenisce il prurito e il dolore e mantiene la pelle idratata. Anche la calendula è un’ottima alleata per curare tante esigenze differenti, utile tenerne sempre un vasetto di unguento in casa.

4) Passiamoa alle calze! Nei giorni successivi, mentre la vescica sta guarendo, è consigliabile indossare calzini sottili di materiali naturali (primo tra tutti il contone), traspiranti e freschi. In generale, sarebbe sempre bene indossare calze (e biancheria in generale) in materiali naturali. Solo quando si va in montagna è d’obbligo indossare calze tecniche con rinforzi che proteggono il piede dalle vesciche, soprattutto nei punti più sensibili (tallone, alcuni punti della pianta). Io addirittura posiziono già prima i cerotti idrocolloidali, utili anche per trattare le vesciche appena formatesi.

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