Ha scosso l’Italia intera quella che, dalla cronaca nazionale, è stata ribattezzata come “la strage di Santo Stefano”, quella in cui, in pochi istanti, tre persone, appartenenti a tre generazioni differenti, sono stati fatti fuori da un’auto, durante una passeggiata, mentre erano in vacanza.
E’ accaduto, per l’appunto, a Santo Stefano di Cadore e un’intera famiglia è stata distrutta: padre, figlio di due anni e nonna, ossia la 65enne Maria Grazia Suin, ex dipendente dell’Ulss, falciata assieme al nipotino Mattia e al genero 48enne Marco Antoniello.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Belluno, Enrica Marson, questa mattina, ha convalidato il fermo per omicidio stradale plurimo a carico della 32enne Angelika Hutter, giovane tedesca al volante dell’Audi che giovedì scorso ha travolto e ucciso i tre membri della stessa famiglia.
Secondo quanto appreso, la 32enne non era presente in quanto si troverebbe nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Venezia, mentre Stefano di Cadore ha osservato il lutto cittadino proclamato dall’amministrazione comunale, in segno di cordoglio e partecipazione di tutta la comunità al dolore delle famiglie Antoniello, Potente e Zuin .
Impossibile, dinnanzi a queste notizie, non avere la pelle d’oca. Ancora una volta, il pensiero è rivolto, in particolare, al piccolo Mattia. La madre del piccolo, poco fa, ha rotto il silenzio. Vediamo insieme cosa ha dichiarato nella seconda pagina del nostro articolo.