La cavitazione medica e quella estetica sono sempre piĂą richieste dalle donne che desiderano ridurre o eliminare le adipositĂ localizzate. Sono molto apprezzate anche per il carattere conservativo: sono metodi non chirurgici, senza controindicazioni stringenti per una vasta casistica di persone.
Il termine ha origine in ambito ingegneristico, precisamente nella branca della cosiddetta “dinamica delle turbine”: gli operatori osservano frequentemente delle buche di piccole dimensioni sulle pale, dovute all’implosione di micro-bolle o “cavità ” di fluido vaporizzato; queste generano fenomeni di corrosione e di abbassamento delle resa delle macchine. Tuttavia, tale evento può avere ripercussioni positive in ambito estetico, tanto da trovarvi una sempre più crescente applicazione.
Sia nella cavitazione estetica che nella terapia rigorosamente medica (ovviamente con le dovute differenze), il contenuto in eccesso intrappolato negli adipociti passa dallo stato liquido a quello aeriforme, mediante l’applicazione di onde d’urto; alla fine della seduta, si facilita l’eliminazione delle scorie attraverso gli organi emuntori con un linfodrenaggio o una pressoterapia.
Cavitazione medica e estetica: analogie
La cavitazione rientra negli interventi di lipolisi, vale a dire di scissione delle molecole di grasso in elementi più semplici, per agevolarne l’espulsione tramite fegato e reni. A differenza delle tecniche di lipoclasi (rottura) come la liposuzione o l’idro-lipoclasia ultrasonica, quindi, non distrugge il tessuto adiposo né quello circostante, a condizione di impostare il macchinario e di utilizzare i manipoli in modo consono. La traiettoria loro impressa deve essere, a seconda della zona del corpo, rotatoria o in sali-scendi e, comunque, sempre preceduta dalla stesura di un gel conduttivo per aumentare l’efficacia al contatto.
Come già anticipato, in entrambi i casi l’area da rimodellare subisce delle sollecitazioni, mediante ultrasuoni impercettibili all’orecchio umano; questo conduce a ben tre effetti:
- dinamico, vale a dire un moto a livello degli strati sottostanti della cute;
- termico, con cessione di calore (effetto Joule);
- chimico, evidente nel passaggio di stato da liquido a vapore.
Cosa succede, quindi? L’onda genera un movimento che libera energia meccanica e, a sua volta, determina un flusso di energia termica; ciò comporta una vaporizzazione dei liquidi presenti all’interno delle cellule adipose, con formazione di micro-bollicine. A questo punto, le cavità implodono e fluidificano gli adipociti, favorendo il rilascio del contenuto di grasso senza danneggiare le membrane cellulari.
Principali differenze
Fin qui sembrano due trattamenti simili, ma tra cavitazione estetica e la cavitazione medica esiste una sostanziale differenza, da cui dipendono tutte le altre. Essa è da ricercare nell’entità della frequenza: nei centri benessere i valori arrivano ad un intervallo compreso tra 1 MHz e 3 MHz, mentre negli studi medici rimangono molto al di sotto dei 600 kHz, attestandosi nel range 30-70 kHz. L’estetista, quindi non ha alcun titolo per impiegare le attrezzature sulle basse frequenze, in quanto è proprio questo, insieme ad una bassa velocità , a determinare una maggiore efficacia della terapia ed una più elevata probabilità di danneggiare i tessuti circostanti per un utilizzo non idoneo.
Di conseguenza, l’applicazione in campo medico è l’ideale per agire sul problema in profondità , arrivando fino a 2 cm di differenza dalla prima all’ultima seduta. Il trattamento estetico, invece, agisce in superficie conferendo all’epidermide un aspetto più compatto, con una sollecitazione decisamente inferiore delle cellule adipose.
Controindicazioni della cavitazione
Efficace, indolore, non invasiva e senza effetti collaterali per le persone idonee alla metodica, non richiede convalescenza né anestesia: la paziente sentirà , al massimo, un leggero pizzicore che, generalmente, non perdura alla conclusione del singolo trattamento. Sia in ambito medico che estetico è previsto un numero di sedute di protocollo variabile dalle 7 alle 10 per sessione, della durata di 20-30 minuti ciascuna, a seconda della parte interessata. Tra queste non esistono limitazioni, se non per seno, volto e collo.
Per la cavitazione medica in particolare, è opportuno ricordare i campi di applicazione: oltre ad agire su inestetismi quali cellulite e grasso localizzato, serve anche a correggere le imperfezioni post-liposuzione; senza incisioni né anestesie, è possibile modellare la silhouette rendendola più armonica.
Quanto alle controindicazioni, l’impianto di dispositivi che interferiscono con gli ultrasuoni, come i pacemaker, portano all’esclusione definitiva da questa strada per migliorare il proprio aspetto. Infine, anche gravidanza, allattamento, eventuali malattie acute e croniche sono condizioni predisponenti alla ricerca di alternative, almeno in via temporanea.
Cavitazione estetica e alimentazione
Altro punto importante riguarda la fase che segue le singole visite, in quanto la scissione degli accumuli di grasso mediante onde richiedono una riduzione dell’introito energetico nelle ore immediatamente successive. Grassi e proteine, in particolare, non devono sovraccaricare fegato e reni, già sottoposti ad una mole di lavoro non indifferente. Chi soffre di problemi o inefficienze a livello di questi apparati, deve parlarne con lo specialista.