È la fase cruciale del gioco, il momento in cui l’adrenalina nel celebre studio televisivo raggiunge il picco massimo. Le luci, solitamente vivaci, sembrano farsi più strette, focalizzando l’attenzione su De Martino e sulla concorrente al centro della scena.Tutti gli occhi sono puntati su Giulia, proveniente dalla Liguria, mentre tiene tra le mani la scatola numero 17.
È il momento in cui la strategia si mescola al presentimento.Il conduttore, con il suo tono inconfondibile, le chiede di spiegare al pubblico le sue intenzioni, di condividere la linea di pensiero che la guiderà nelle scelte successive. Giulia risponde con spontaneità e semplicità, riassumendo il suo desiderio in una breve frase. Un’espressione che, lì per lì, sul palco, non ha sollevato un singolo dubbio.
Eppure, dietro lo schermo di casa, l’incantesimo della normalità si rompe. Un dettaglio grammaticale, quasi un refuso regionale, diventa all’improvviso il bersaglio di una forza inaspettata. Un pronome fuori posto si trasforma nel pretesto perfetto.
La frase è stata appena pronunciata, ma tutti sono già in seduti in plenaria per emettere una condanna. Il silenzio in studio è rotto solo dalle risate nervose del pubblico, ma il rumore, il vero frastuono della serata, si sta già scatenando.
Quella singola parola è bastata per innescare una miccia sociale che nessuno aveva previsto. Ma cosa ha trasformato una semplice dichiarazione di intenti in un vero e proprio schieramento nei confronti della concorrente ligure? Qualcosa che come vedremo ha colpito moltissimo chi guardava il programma e non solo.