I bambini nel bosco possono tornare in famiglia. Ma i genitori devono… (1 / 2)

I bambini nel bosco possono tornare in famiglia. Ma i genitori devono…

Nel cuore selvaggio dell’entroterra abruzzese, tra le colline boscose della provincia di Chieti, un’esistenza ha scelto di svolgersi lontano dal rumore del mondo.Per anni, una famiglia composta da padre, madre e i loro tre bambini ha stabilito la sua roccaforte a Palmoli, vivendo in un modo che è stato definito in modo sbrigativo “allo stato primitivo”.

La loro è stata una scelta di vita radicale, un manifesto di libertà: immergersi nella natura più autentica, educando i figli attraverso l’istruzione domestica, aiutati da un’insegnante privata. Eppure, quel desiderio di pace e di legame con gli animali e il bosco si è scontrato con le maglie della legge. Il velo di normalità sulla loro quiete è stato spezzato.

Il caso della famiglia ha immediatamente polarizzato l’attenzione di un intero Paese. Oltre 13mila persone hanno deciso di firmare una petizione online, schierandosi a sostegno della loro particolare quotidianità. Le istituzioni, però, avevano già messo in moto il meccanismo del controllo: c’era stata una prima indagine, nata da una precedente emergenza medica dei minori.

Nonostante una iniziale sospensione della potestà genitoriale, i bambini erano rimasti in affido alla famiglia. Ma il silenzio di quella prima sentenza nascondeva una minaccia.Qualche giorno fa, è arrivato il colpo di scena. Un nuovo, drastico provvedimento ha imposto ai tre minori una dolorosa quanto improvvisa separazione forzata.

Qualcosa di davvero molto particolare che ha davvero colpito tutta la pubblica opinione i dettagli sono davveero impressionanti e assurdi una vicenda incredibile e delicata.