Quando le lancette del grande orologio della città hanno segnato il passaggio tra domenica e lunedì, l’Italia settentrionale si stava già preparando ad affrontare l’ennesima ondata di maltempo, ignara della forza in arrivo. Nella notte, la pioggia che batteva sulle tegole si è trasformata rapidamente in una forza inattesa, superando la soglia di allarme che aveva sorpreso perfino gli stessi soccorritori.
L’acqua è caduta senza tregua per ore intere, saturando completamente il terreno sulle colline, trasformando la composizione stabile in un fragile cumulo di fango. Inevitabilmente, la terra non ha retto a tutto questo. Il costone ha ceduto all’improvviso, riversando una valanga di detriti su quella che, fino a un istante prima, era una tranquilla comunità residenziale.
L’impeto della massa terrosa non ha lasciato scampo: gli esperti del meteo avevano avvisato di condizioni meteo avverse ma non sicuramente di questa importante portata. Dopo il nubifragioun silenzio assoluto e surreale ha avvolto l’area, interrotto solo dal rumore della pioggia che continuava la sua corsa. L’emergenza si è estesa rapidamente, toccando infrastrutture vitali e amplificando il senso di caos generale.

La comunità si è ritrovata con il fiato sospeso, in attesa di capire che cosa fosse realmente accaduto e quale era la portata del danno che si era appena verificao qualcosa di davvero molto particolare che nessuno si sarebbe mai aspettato. Eventi come questo ormai sono all’ordine del giorno nel nostro Paese.
Ma dove è successo tutto questo? Quali sono state quindi le conseguenze della situazione? Lo vedremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.