Era il rientro dopo una trasferta sportiva come tante, un viaggio notturno segnato dal silenzio quieto che segue l’adrenalina di una partita di basket. Lungo il nastro d’asfalto della superstrada Rieti-Terni, il pullman dei tifosi pistoiesi macinava chilometri in una calma apparente.
Al posto di guida, il primo autista si concentrava sulla strada, mentre accanto a lui, Raffaele Marianella, il secondo conducente, riposava seduto, pronto al cambio. In quell’ora tarda, tra l’Umbria e il Lazio, nulla lasciava presagire l’improvviso e assurdo mutamento di scenario.
Era il velo sottile della normalità che stava per essere squarciato da un atto di forza cieca.Tutto è accaduto in una frazione di secondo, quando il buio della notte è stato rotto da un lancio violento e mirato di oggetti contro il mezzo in corsa. L’azione, probabilmente preparata con cura da un gruppo in fermento, ha trasformato la carrozzeria del pullman in un bersaglio, con un rumore sordo e terrificante.
Una mattone, scagliato con forza, ha superato la resistenza dei vetri e ha centrato in pieno il volto del conducente a riposo, proprio al lato del posto di guida. Per un attimo, il frastuono del colpo è stato seguito da un silenzio agghiacciante all’interno dell’abitacolo, interrotto solo dalle urla disperate di chi aveva assistito alla scena.
Il pullman ha rallentato in un clima di panico totale, mentre si manifestava l’entità dell’emergenza vitale: un colpo assurdo che aveva raggiunto Raffaele Marianella. A chi apparteneva la mano che aveva deciso, in quell’istante, di trasformare una rivalità sportiva nella perdita di una vita umana? Nella prossima pagina tutti gli altri dettagli e andremo a vedere anche chi sono le persone fermate.