L’assegno di invalidità è una prestazione economica riconosciuta dallo Stato italiano a favore delle persone che, a causa di malattie o menomazioni, presentano una riduzione della capacità lavorativa. Si tratta di un sostegno pensato per chi non è completamente impossibilitato a lavorare ma ha difficoltà a svolgere le proprie attività lavorative a causa di condizioni di salute compromesse.
Per accedere all’assegno, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali: innanzitutto, occorre avere un’invalidità civile riconosciuta dall’INPS pari o superiore al 74%, in secondo luogo è richiesto un certo numero di contributi previdenziali, generalmente almeno cinque anni di contribuzione, di cui tre effettivamente versati, e infine l’età del richiedente deve rientrare nei limiti previsti, solitamente tra i 18 e i 65 anni, anche se ci sono eccezioni in casi particolari.
L’importo dell’assegno viene stabilito dall’INPS in base al reddito del beneficiario e al grado di invalidità riconosciuto, ed è erogato mensilmente. La durata può essere a tempo determinato, qualora si preveda un possibile miglioramento delle condizioni di salute, oppure a tempo indeterminato nei casi di invalidità permanente.
La procedura di richiesta avviene tramite il portale online dell’INPS, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure tramite patronati e CAF che offrono assistenza nella compilazione e nella trasmissione della domanda. È importante sottolineare che l’assegno di invalidità non va confuso con la pensione di inabilità, che viene riconosciuta esclusivamente a chi è completamente incapace di lavorare.
E’ proprio di questi giorni un’importantissima novità sull’assegno di invalidità: cambierà tutto a partire dal 30 ottobre. Occorre tenere bene a mente questa importante scadenza per essere destinatari di importanti benefici economici. Di cosa si tratta? Scopriamolo nella pagina successiva.
Questa misura non si limita a colmare un vuoto di equità, ma costituisce un passo...