Cinzia Pinna, 33 anni, di Castelsardo, è scomparsa nelle prime ore del 12 settembre scorso, sino a quando Emanuele Ragnedda ha confessato di averle tolto la vita con un colpo di pistola, sebbene il motivo resti attualmente sconosciuto.
È stato proprio l’uomo che ha fatto ritrovare, in un suo terreno di proprietà, adiacente alla sua abitazione, i poveri resti di Cinzia. Nella sera dell’undici settembre, la 33enne si trovava a Palau, in un locale con degli amici che, da quella notte, non sono più riusciti a mettersi in contatto con lei. All’indomani, i genitori e la sorella hanno allertato i soccorsi, facendo denuncia di scomparsa.
La macchina delle ricerche si è tempestivamente attivata e gli inquirenti hanno ristretto sempre di più il cerchio attorno all’imprenditore, che alla fine ha confessato, seppure attualmente non si sappia il movente dell’ennesimo femminicidio che ha scosso l’Italia. Le indagini proseguono senza sosta per far luce sul decesso della trentatreenne di Castelsardo.
Con la denuncia di scomparsa è stato avviato un notevole dispiegamento di volontari della protezione civile, carabinieri, vigili del fuoco che hanno messo in campo le unità cinofile e i droni per setacciare la zona dell’agro di Palau e nella zona di Capo Ferro, a Porto Cervo, sino a quando Ragnedda ha fatto ritrovare il corpo.
Quello che Emanuele ha fatto dopo il delitto di Cinzia Pinna è agghiacciante. Vediamo insieme cosa è emerso, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo, poiché la ricostruzione che gli inquirenti hanno effettuato è davvero forte, sconvolgente, per tutti coloro che stanno seguendo il caso. Si è conclusa nel peggiore dei modi la scomparsa di Cinzia Pinna, in quanto il...