Sta suscitando clamore sul web la disavventura di un turista che, insieme alla moglie, si era recato in un bar per una semplice colazione. Nulla faceva presagire che il consueto rituale dell’espresso italiano potesse trasformarsi in una sorpresa poco gradita. Al momento del conto, infatti, la coppia ha dovuto fare i conti con un prezzo ben oltre le aspettative: dieci euro per ciascun caffè.
Incredulo, il turista ha inizialmente pensato a un errore di battitura sullo scontrino o a un abbaglio dovuto al caldo estivo. Solo dopo aver controllato più volte, ha dovuto arrendersi all’evidenza: la cifra era corretta. In totale, venti euro per due tazzine di espresso. Una somma che ha scatenato ironia, indignazione e discussioni online, trasformando l’episodio in un vero e proprio caso mediatico.
Il dibattito si è subito acceso. Da un lato, c’è chi parla di pura speculazione ai danni dei turisti, denunciando una pratica che rischia di danneggiare l’immagine dell’Italia come meta accogliente e autentica. Dall’altro, c’è chi sostiene che, in assenza di irregolarità formali, ogni esercente sia libero di fissare i propri prezzi, anche se questi possono apparire sproporzionati.
Al di là delle opinioni, resta il fatto che dieci euro per un espresso rappresentano una cifra eccezionalmente alta, difficilmente giustificabile persino nelle località più rinomate. Il racconto del turista si inserisce in un filone più ampio di episodi simili che periodicamente finiscono sotto i riflettori, alimentando la polemica sul caro-prezzi e sul rapporto qualità-costo nei luoghi turistici.
Una cosa, però, è certa: quei due caffè resteranno impressi nella memoria del malcapitato cliente come tra i più costosi mai consumati. Cosa ha replicato il titolare del bar? Con una giustificazione che non convince affatto! “Nel mio locale…”: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.