Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia Carlo Metelli ha spiegato, in una lunga intervista al Corriere di Venezia, poi ripresa da diversi autorevoli siti nazionali, in che modo è avvenuto il ritrovamento del piccolo Carlo Panizzo, il bimbo di 6 anni di cui si erano perse le tracce sulla spiaggia di Ca’ Pasquali a Cavallino-Treporti lunedì, nello specchio di mare di fronte al camping Vela Blu.
Dopo 11 ore di ricerche, che sono proseguite incessanti grazie ad una catena umana, cui ha partecipato tantissima gente, si è avuto il triste epilogo, quello che nessuno avrebbe voluto sentire.
Carlo è stato portato via per sempre ai suoi cari, nelle acque di un mare nero , buio come il nero fitto della notte. Prezioso, per ritrovarlo e per recuperare la salma, si è rivelato il compito dei vigili del fuoco che, avvalendosi di strumentazioni di ultima tecnologia, hanno potuto rilevare l’esatto punto in cui era adagiato.
In tanti si sono chiesti come siano avvenute tutte le operazioni, con quali mezzi e con quali modalità, mentre da ogni angolo d’Italia ci si stringe allo strazio dei familiari.
Il vigile del fuoco ha rotto il silenzio, confessando cosa è accaduto. Vediamo insieme cosa ha dichiarato, nella pagina successiva del nostro articolo, ricostruendo, tramite il suo racconto, tutto quello che si è consumato, in quelle undici ore che hanno preceduto il ritrovamento del corpo e in quelle dopo.